Sette punti chiave da tenere presenti quando si applica la CSRD

Sette punti chiave da tenere presenti quando si applica la CSRD
Sette punti chiave da tenere presenti quando si applica la CSRD

La Fondazione dell’Istituto Spagnolo di Analisti ha presentato un rapporto che include una guida pratica su come applicare la direttiva sul reporting di sostenibilità aziendale (CSRD), obbligatoria per alcune aziende dal 1° gennaio 2025.

Negli ultimi anni la sostenibilità è diventata una questione prioritaria in ambito imprenditoriale. La consapevolezza dell’impatto ambientale, sociale e di governance (ESG) richiede sempre più trasparenza delle pratiche sostenibili delle aziende. In questo contesto, la Fondazione dell’Istituto Spagnolo di Analisti ha presentato insieme a Workday un rapporto in cui si valuta se le aziende spagnole sono preparate per i nuovi requisiti di informazione sulla sostenibilità, che include una guida pratica su come applicare la Direttiva sul reporting di sostenibilità aziendale (CSRD), adempimento obbligatorio per alcune società a partire dal 1° gennaio 2025.

Come indica lo studio, dopo l’entrata in vigore della Legge 11/2018, risultato del recepimento della Direttiva sull’Informativa Non Finanziaria (NFRD), Spagna cominciò a contare una delle normative più esigenti in materia di reporting di sostenibilità nell’Unione Europea, che ha consentito alle aziende spagnole una preziosa esperienza pratica in materia. “Con CSRD siamo di fronte a un cambiamento normativo che, in una certa misura e in conseguenza della situazione vissuta in Spagna, generalizza una pratica che era già applicata nel nostro Paese. Tuttavia, questo nuovo regolamento comporta ancora alcuni cambiamenti rilevanti che devono essere presi in considerazione”, spiega il rapporto.

Ecco perché, per aiutare le aziende ad affrontare il processo di reporting previsto dalla nuova normativa, questo studio include, insieme a una guida pratica, sette punti chiave da tenere in considerazione quando è il momento di applicare la CSRD. “Alcune aziende leader sono in prima linea nella diffusione di informazioni sulla sostenibilità in Spagna, ma molte altre devono ancora affrontare sfide significative a questo riguardo. Ad alcuni potrebbero mancare le risorse interne necessarie raccogliere, analizzare e diffondere informazioni rilevanti sulla sostenibilità”, spiega il rapporto.

Cosa tenere in considerazione

  1. Il primo dei sette punti chiave, indica lo studio, è che, al di là di uno strumento di reporting, CSRD è uno strumento di gestioneil che implica che le imprese grandi e piccole ridisegnino la struttura di governance, rivedano la propria strategia e modello di business, nonché i propri processi e politiche.
  2. In secondo luogo, la CSRD comporterà necessariamente a maggiore connessione fra area finanziaria e di sostenibilitàche comporterà un grande sforzo di coordinamento interno, ma anche una grande opportunità di coesione tra questioni sia finanziarie che non finanziarie.
  3. La terza chiave dello studio si concentra su la transizione delle aziende E la maturità dei tuoi rapporti in termini di sostenibilità. “Mirare fin dall’inizio a confrontare l’azienda con le aziende del suo settore utilizzando gli indicatori inclusi nell’ESRS è prematuro. Ci vorrà del tempo affinché lo stato di sostenibilità acquisisca una certa maturità e qualità tecnica”, afferma il rapporto.
  4. Il quarto punto si concentra su aspetti più tecnici di cui le aziende devono tenere conto nello svolgimento la segnalazione E il suo grado di complessità. “Affrontare questo processo di reporting che raccoglie più di 1.100 dati può causare panico. Va tuttavia tenuto presente che la CSRD si basa sul principio della materialità, il che riduce notevolmente la portata della normativa segnalazione limitatamente a quelli considerati materiali per l’azienda.
  5. Inoltre, le informazioni da riportare con questa nuova Direttiva non sono poi così diverse dalle informazioni attualmente riportate ai sensi della NFRD. […] Il CSRD incorpora alcuni termini e concetti di base come doppia materialità o IRO (Impatti, rischi e opportunità) che, una volta compresi, costituiscono strumenti fondamentali per la redazione del report. Dedicare uno sforzo iniziale alla comprensione di questi concetti aiuterà l’azienda a preparare il reporting in modo più efficiente”.
  6. Da parte sua, il sesto aspetto importante da tenere in considerazione per le aziende è quello la segnalazione è fatto per essere utilizzati da terzise lo sono utenti o parti interessate dell’azienda. “Oltre alla parte quantitativa del report basata su parametri, esiste una parte qualitativa della narrazione o della storia che consentirà all’azienda di spiegare qual è il suo modello di business”. Infine, lo studio indica che per la prima volta è necessario disporre e rendicontare a transizione climatica in quale specificare gli obiettivi di decarbonizzazione dell’azienda. “Il piano di transizione sarà uno strumento per la valutazione contabile degli asset. Allo stesso tempo, consentirà agli utenti del report di comprendere gli obiettivi dell’azienda e misurare i propri progressi”, aggiungono.
 
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