La Corte nazionale ratifica che PwC andrà a processo per falsità contabile e frode in Popular

La Corte nazionale ratifica che PwC andrà a processo per falsità contabile e frode in Popular
La Corte nazionale ratifica che PwC andrà a processo per falsità contabile e frode in Popular

Madrid, 29 giugno (EFECOM).- Il Tribunale nazionale ha confermato che la società di consulenza PwC dovrà essere processata per frode agli investitori e falso contabile presso il Banco Popular, sapendo che era a conoscenza di pratiche commerciali presumibilmente false e dannose per gli investitori. azionisti del Banco Popolare.

In un’ordinanza datata venerdì alla quale l’EFE ha avuto accesso, la Camera penale respinge il ricorso del consulente contro l’ordinanza d’accusa emessa dal giudice José Luis Calama il 4 marzo.

Quel giorno il magistrato ha accettato di processare l’ex presidente dell’entità Ángel Ron, altri dodici amministratori e la società di consulenza PwC per reati di frode agli investitori e falso contabile nell’aumento di capitale del 2016.

PwC ha chiesto l’archiviazione sostenendo che non vi è alcuna prova della commissione dell’atto criminoso e sostenendo di non aver dimostrato l’efficacia del proprio modello di conformità normativa per evitare la subordinazione delle relazioni di audit predisposte dai propri dipendenti agli interessi delle società controllate entità, in questo caso, il defunto Banco Popolare.

La Camera, tuttavia, ritiene che i presunti fatti criminosi attribuiti a PwC abbiano carattere di reato, “per quanto si tenti di separarli dal presunto complotto criminoso”, e nell’atto di accusa “le prove che essi portano sono chiaramente spiegato al giudice istruttore di considerare taluni atti o omissioni come presumibilmente punibili”.

Anche se è vero che non sono stati forniti i documenti che accreditano i meccanismi di controllo interno dei revisori, “non sono chiare le date di attuazione dei protocolli di accertamento e prevenzione dei reati approvati prima dell’approvazione dell’aumento di capitale”.

Inoltre, tali programmi di conformità non possono essere concepiti come “una condotta sicura per evitare l’impunità per le persone giuridiche”, sottolinea l’ordinanza.

Non si può affermare “senza ulteriori indugi” che PwC abbia adeguatamente verificato le verifiche affidate ai suoi soci José María Sanz Olmeda, revisore dei conti della banca fino al 2016, e Pedro Barrio, che ha sostituito il suo collega fino alla risoluzione – entrambi perseguiti -, corrispondente agli anni 2015 e 2016, e si riscontrano elementi incriminanti che rivelano che l’azienda era a conoscenza di pratiche commerciali presumibilmente false e dannose per gli azionisti del Banco Popolare .

Tra questi, il Tribunale penale cita la struttura di rifinanziamento segreta di Thesan Capital, società con sede in Lussemburgo attraverso la quale Popular avrebbe nascosto buchi contabili.

Tutto questo, prosegue l’ordinanza, dovrà essere chiarito nel relativo dibattimento orale, concludono i magistrati. EFECOM

eyp/ltm

 
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