Un museo americano da 500.000 dollari con garanzie

Un museo americano da 500.000 dollari con garanzie
Un museo americano da 500.000 dollari con garanzie

Ci sono numerose ragioni per cui questo sistema può interessare tutti i tipi di agenti sul mercato; dal mantenimento del prezzo di mercato dell’artista preferito evitando l’invenduto o al puro e semplice investimento (che nel peggiore dei casi si traduce nel profitto di un’opera). Ma il museo ha proposto una terza via.

Nel caso di Toledo, Levine lo giustifica in modo molto semplice. L’istituto ha bisogno di due cose: acquisire nuove opere e liquidità. Anche i musei americani soffrono, nonostante abbiano meccanismi che li differenziano dagli altri.

Da un lato la cultura del mecenatismo è molto più radicata negli Stati Uniti, quasi tutti ne hanno una consiglio di amministrazione che eroga i finanziamenti e approva gli acquisti. D’altra parte, il meccanismo di deaccessioneattraverso il quale vengono vendute le opere della collezione, non è una novità, ma ha la limitazione che il denaro guadagnato può essere utilizzato solo per l’acquisizione.

Queste due variabili lasciano le istituzioni con problemi di liquidità ad affrontare compiti meno affascinanti non direttamente legati alle opere d’arte. Le donazioni raramente arrivano senza specifiche su come spenderle, ed è esattamente ciò che Toledo ha ottenuto: denaro senza vincoli. Quanto guadagnato quest’anno, quasi mezzo milione di dollari, potrà essere utilizzato per qualsiasi esigenza del museo (ad esempio, come ha detto il suo direttore, rinnovare l’impianto idraulico).

 
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