L’indagine penale su Shakira per l’anno fiscale 2018 è archiviata

Se ieri abbiamo dato la buona notizia per Shakira che la Procura, promotrice della denuncia per l’anno fiscale 2018, ha fatto marcia indietro considerando che finalmente non c’erano prove sufficienti di un reato, oggi la gioia per l’artista è completa: il giudice ha deciso di archiviare il procedimento penale. Nell’ufficio di Pau Molins la gioia è totale. Il processo ora si svolgerà solo attraverso canali amministrativi, la cui difesa sarà guidata da José Luis Prada, il suo avvocato fiscale.

Il cantante vede così finita la possibilità di qualsiasi procedimento penale in Spagna.

Joan Mateu Parra / Ap-LaPresse

Pau Molins, l’avvocato difensore di Shakira in questo caso ormai concluso, è molto soddisfatto della notizia: “Il fascicolo giudiziario, richiesto dalla difesa più di tre mesi fa, dimostra che non c’è mai stato alcun comportamento fraudolento da parte di il cantante. . La nostra cliente è totalmente soddisfatta che le venga finalmente riconosciuto che non ha commesso alcuna frode criminale, ma la sua lotta contro l’Agenzia delle Entrate spagnola non finisce qui.” Della stessa opinione è Miriam Company, dello studio legale Difesa Penale Pau Molins e co-difensore dell’artista: “Non aveva senso portare avanti questa indagine penale in cui l’assenza di intento era più che evidente e che si basava su teorie complicate e concetti tecnici difficili da comprendere, anche per esperti fiscalisti”.


Pau Molins, l’avvocato penalista del cantante. )

PAU BARRENA/AFP

José Luis Prada, avvocato fiscale della cantante, ricorda che esiste un altro caso, relativo all’anno finanziario 2011, che è in corso di elaborazione presso il Tribunale Nazionale: “Particolarmente inconcepibile è il caso amministrativo che l’Agenzia delle Entrate (AEAT) mantiene aperto contro Shakira per l’anno fiscale 2011, attualmente in attesa di decisione da parte del Tribunale Nazionale, poiché si tratta di un anno in cui era impossibile per il cantante essere residente fiscale nel nostro Paese. Quell’anno Shakira fu in tournée in tutto il mondo, tenendo 120 concerti in 37 paesi e trascorse un massimo di 70 giorni in Spagna. Cioè, nemmeno la metà del minimo richiesto per essere residente fiscale in Spagna”.

Orizzontale

Molins ha difeso anche Sandro Rosell e l’Infanta Cristina.

Possedere

Quelli intorno a Shakira dicono che il caso del 2011 dimostra una procedura “piena di anomalie da parte dell’erario, che ha costretto la cantante a pagare fino a 30 milioni di euro che le ha trattenuto in tutti questi anni – dal 2018 ad oggi – , oltre a dover garantire altri 35 milioni di euro per sanzioni esorbitanti, senza nemmeno aspettare che un tribunale si pronunci sulla sua conformità alla legge”. La multa tassa le entrate del tour 2011 di Shakira indipendentemente dalle spese sostenute. La cantante ritiene che l’Erario la stia multando per presunti benefici che non si sono verificati, poiché non è stata ammessa la detrazione delle spese effettivamente sostenute.

 
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