Aaron Sorkin progetta un seguito di “The Social Network” su come Facebook ha causato l’assalto al Campidoglio

Aaron Sorkin progetta un seguito di “The Social Network” su come Facebook ha causato l’assalto al Campidoglio
Aaron Sorkin progetta un seguito di “The Social Network” su come Facebook ha causato l’assalto al Campidoglio

Justin Timberlake e Jesse Eisenberg in ‘The Social Network’

Aaron Sorkinl’acclamato sceneggiatore dietro il successo del 2010 Il social networkha annunciato il suo interesse nello sviluppo di un seguito spirituale del film, questa volta concentrandosi sull’evoluzione e l’impatto di Facebook sugli eventi recenti, con particolare attenzione ai movimenti politici, come gli eventi del 6 gennaiocon il Assalto al Campidoglio dopo la sconfitta di Donald Trump Alle elezioni. La notizia arriva dai commenti fatti da Sorkin durante una registrazione live del podcast La cittàdove ha dettagliato la sua visione di affrontare il responsabilità che Facebook avrebbe nell’esacerbare le divisioni sociali attraverso la manipolazione del suo algoritmo per promuovere contenuti che approfondiscono la polarizzazione e aumentano il coinvolgimento degli utenti.

Il film originale, diretto da David Fincherera un ritratto critico della nascita di Facebook e del suo fondatore Marco Zuckerberginterpretato da Jesse Eisenberg. Con un incasso mondiale di 224 milioni di dollari e otto nomination agli Oscar, tra cui quello per il miglior film, Il social network Non solo costituì una pietra miliare nella carriera di Sorkin, ma fu anche posizionato come un’opera culturale significativa, riflettendo le complessità etiche e morali dietro la creazione di quello che sarebbe diventato il social network più influente al mondo. L’interpretazione di questi eventi valse a Sorkin a Oscar per la migliore sceneggiatura non originaleconsolidando il film come riferimento nella discussione su tecnologia e società.

Il seguito proposto da Sorkin propone uno scenario contemporaneo in cui Facebook, ora sotto il conglomerato di Obiettivo, ha svolto ruoli significativi in ​​vari eventi sociali e politici globali, evidenziando la manipolazione dell’informazione e l’influenza sull’opinione pubblica. L’intenzione di Sorkin è quella di esplorare la continua influenza di Facebook sulla vita sociale e politica e come si è evoluta dagli eventi narrati nel primo film.

Immagine iconica del 6 gennaio 2021, in cui diversi cittadini hanno preso d’assalto il Campidoglio per protestare contro l’elezione di Biden su Trump in un processo ritenuto fraudolento

L’interesse di Sorkin per questo sequel non viene dal nulla. Già nel 2021 aveva espresso l’intenzione di rivisitare il mondo di Facebook nel cinema, sostenendo che i recenti sviluppi della società presentavano una ricca narrativa che vale la pena esplorare. Il coinvolgimento della piattaforma in eventi come i movimenti del 6 gennaio evidenzia l’urgenza e la rilevanza di tali aspirazioni narrative. Tuttavia, la partecipazione di David Fincher come regista rimane sconosciuta., nonostante le discussioni tra lui e Sorkin sul potenziale sequel. La partecipazione di Fincher, dato il suo stile distintivo e il suo contributo critico al successo del primo film, sarebbe decisiva per il progetto.

La narrazione del seguito proposto da Sorkin non si limita a ritrarre solo eventi recenti; cerca di indagare le implicazioni etiche e sociali delle decisioni prese dai leader di Facebook e del suo algoritmo. La manipolazione dei contenuti per favorire la partecipazione, anche a costo di promuovere la divisione, solleva questioni fondamentali sulla responsabilità delle piattaforme digitali nella società contemporanea.

In breve, mentre Il social network Offrendo uno sguardo introspettivo alle origini e alle ambizioni dietro la creazione di Facebook, il seguito spirituale pianificato da Aaron Sorkin mira a esaminare l’eredità e le conseguenze della sua espansione globale e dell’impatto socio-politico. Con i recenti sviluppi dentro e intorno a Facebook, il sequel promette di essere provocatorio e rivelatore come il suo predecessore, offrendo una critica tempestiva dell’influenza della tecnologia sulla società, sulla politica e sulla cultura globale.

 
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