César Aira non si ferma: due libri da pubblicare e più di 40 manoscritti inediti

César Aira non si ferma: due libri da pubblicare e più di 40 manoscritti inediti
César Aira non si ferma: due libri da pubblicare e più di 40 manoscritti inediti

César Aira, che non concede interviste ai media argentini, è intervenuto in una cronaca sulla rivista letteraria brasiliana Piauí

Anni fa Cesare Aira non fornisce note alla stampa argentina. Una decisione che gli ha permesso di restare in questa strana celebrità, a metà tra l’anonimo e il nascosto. Ogni tanto una foto in rete lo rivela: lettori che lo ritrovano nel suo amato quartiere di Flores. Li saluta amichevolmente e posa per un selfie. Sebbene i suoi veri e potenti segni di vita siano dati dalla sua grande produzione letteraria, che si rinnova anno dopo anno, le interviste hanno un altro valore. E ne è apparso uno nuovo.

Era sulla rivista brasiliana Piauíche poi ha risposto Custode con traduzione di Jessica Sequeira. Aira ha ricevuto lo scrittore e critico letterario brasiliano Alessandro Chacoff nel suo ufficio. Sebbene segua determinate regole di cronaca, questo testo potrebbe essere descritto come una cronaca. L’intervista si svolge nell’ufficio di Aira, a cinque isolati dalla casa dove vive da più di quarant’anni con i suoi due figli e la moglie, la poetessa. Liliana Ponce.

“Il pomeriggio in cui mi ha salutato, Aira, che quest’anno ha compiuto 75 anni, indossava una camicia a quadri a maniche corte, jeans e scarpe da ginnastica (…) La sua voce, tremante e spesso bassa, a volte suonava come se stesse per morire. lasciarsi sopraffare dall’emozione. (…) Nel suo studio, Aira mi ha mostrato uno scaffale dei suoi manoscritti inediti. Secondo lui ci sono più di 40 titoli”, si legge nella nota.

César Aira in una delle sue ultime apparizioni pubbliche, quando gli è stato assegnato il Prix Formentor 2021, a Siviglia. A sinistra, Basilio Baltasar, presidente della Fondazione Formentor

Per dipingere il personaggio, una delle prime cose che inizi a raccontare è quella Patti Smith Ha suonato ad un festival culturale in Danimarca perché era presente Aira, “uno dei suoi autori preferiti”. “Sebbene celebrato nella sua nativa Argentina, era poco conosciuto al di fuori dell’America Latina finché non fu scoperto nel 2002 dall’agente letterario berlinese, Michael Gaebche è rimasto incantato dai suoi libri non convenzionali e surreali, che cambiano atmosfera, e anche genere, da una pagina all’altra”, si legge nella nota.

Un altro tocco è l’eterna candidatura al Nobel. “So già che ogni ottobre, fino alla mia morte, dovrò sopportare tutto questo”, mi disse Aira un pomeriggio di metà novembre, quando ci incontrammo nel suo ufficio a Buenos Aires. Detto da qualsiasi altro scrittore, questo sarebbe interpretato come un umile vanto. Ma Aira non sembra il tipo di persona che apprezza gli eventi dirompenti. “A volte la candidatura mi è utile”, ha detto ridendo. «Per esempio adesso viviamo in un appartamento più lussuoso, un po’ oltre le mie possibilità. E mi affittano perché vedono che sono un candidato al Nobel.’”

Come rivela l’articolo, Aira ha già pronti due “romanzi” (come chiama i suoi testi). I suoi redattori ufficiali sono Damiano Rios di Blatt & Ríos e Francesco Garamona da Mansalva. “E adesso pensavo, visto che uno è venuto meglio dell’altro, più fantasioso, a chi lo regalo?”, ha scherzato. In più c’è un profilo narrato in maniera polifonica: ci sono le voci di scrittori come Alan Pauls E Ricardo Straface.

César Aira interviene alla cerimonia di premiazione del Prix Formentor 2021, presso l’Hotel Barceló Renacimiento di Sevilla

La scena finale dell’articolo è molto interessante. Aira e il giornalista entrano nel Museo del Barrio de Flores. “Aira sembrava a suo agio lì. Il suo nome occupa uno dei gradini della scalinata accanto alla porta principale. Sul gradino più alto c’è il nome del grande scrittore Roberto Arlt; In quello inferiore c’è l’annuncio di un agente immobiliare», si legge. Quindi Aira lascia una scatola di libri all’impiegato del museo e iniziano il tour.

“Ad un certo punto si fermò davanti ad una lettera incorniciata scritta dal Papa Francesco, un altro ex residente del quartiere. “Hai visto com’è bella la calligrafia del papa?”, mi chiese con un lieve sorriso. ‘Non lo insegnano più a scuola, no’”, si legge nell’articolo. Poi vanno in un’altra stanza, dove c’è una vetrina con alcuni dei suoi libri. Un gruppo di donne frequenta una specie di classe. “Solo l’istruttore del corso sembrava avere meno di 65 anni.”

“Come si chiama l’aereo che vola vicino al suolo?”, chiede uno di loro. “Cosa?” risponde Aira. “L’aereo”, insiste la signora. “Colui che vola rasente al suolo.” Per un momento tutti guardarono Aira, aspettando una risposta. “Una domanda inaspettata”, scherzò a disagio l’istruttore. Aira ha alzato le spalle e siamo andati all’angolo per guardare la sua vetrina.

[Fotos: Europa Press; Fundación Formentor]

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

PREV 4 anni dalla morte di Sergio Denis: dall’infanzia in una colonia tedesca alla storia d’amore con Susana Giménez
NEXT Eliminati o privilegiati? Vinci o servi un partecipante catturato all’aeroporto