Imanol Arias e Ana Duato, martedì sotto processo per la frode fiscale milionaria di Nummaria

Imanol Arias e Ana Duato, martedì sotto processo per la frode fiscale milionaria di Nummaria
Imanol Arias e Ana Duato, martedì sotto processo per la frode fiscale milionaria di Nummaria

Madrid, 2 giugno (EFE).- Gli attori Imanol Arias e Ana Duato, protagonisti della serie “Raccontami com’è successo”, saranno a partire da martedì 4 giugno sul banco degli imputati del Tribunale Nazionale per frode al Ministero del Tesoro. Rispettivamente 2,7 e 1,9 milioni di euro, presumibilmente impegnati tramite lo studio legale Nummaria.

A causa di questi eventi, la Procura Anticorruzione chiede 32 anni di carcere per l’attrice Ana Duato e 27 anni per Imanol Arias, rispettivamente per 7 e 6 reati fiscali; e per il responsabile di Nummaria, l’avvocato Fernando Peña, chiede la pena più alta (298 anni di carcere), accusato di essere a capo dell’organizzazione criminale con la quale è stata commessa la frode.

Secondo l’atto d’accusa della Procura anticorruzione, l’importo frodato da Imanol Arias nell’imposta sul reddito delle persone fisiche negli anni dal 2009 al 2015 ammontava a 2,7 milioni, di cui nel 2020 ne aveva già restituiti 2,3 milioni.

Per quanto riguarda Ana Duato, gli importi frodati tra il 2010 e il 2017 hanno raggiunto 1,9 milioni, di cui nello stesso anno aveva restituito all’erario 838mila euro.

Tra i 31 accusati di questi fatti c’è anche il marito di Ana Duato, Miguel Ángel Bernardeu, produttore di “Cuéntame como paso”, per il quale la Procura chiede 18 anni di carcere, nonché una sorella di Imanol Arias e diversi dipendenti di l’ufficio degli avvocati.

Alcuni di questi imputati hanno anche restituito quanto frodato e hanno raggiunto accordi con la Procura per ottenere pene più leggere con l’applicazione di attenuanti come il risarcimento del danno e la confessione, dopo aver ammesso i fatti di cui sono accusati, come riportato da fonti giuridiche.

La frode indagata, secondo Anticorrupción nella sua scrittura, si basa sull’utilizzo da parte di “una parte molto importante dei clienti della società” di strutture societarie opache “dalla stessa ideate per evitare la tassazione che sarebbe stata applicabile in Spagna per i ottenere entrate da tutte le tipologie di imprese localizzate nel nostro Paese”.

Nel caso di Ana Duato e di suo marito, la Procura ritiene che abbiano nascosto parte dei loro guadagni all’erario, “principalmente grazie alla loro partecipazione, rispettivamente come attrice e produttrice, alla serie televisiva ‘Cuéntame com’è successo’.”

“La struttura creata per Duato consisteva, fino al 2013, nel trasferimento dei suoi diritti di immagine ad una società sotto il suo controllo GAUMUKH AEIE (trasformata il 29 luglio 2015 nel Gruppo di Interesse Economico GAUMUKH AIE), di cui il 40% da parte della società inglese Nevington Ltd e al 60% da Grupo Ganga Producciones SL (a cui partecipa anche lei insieme al marito Miguel Ángel Bernardeau Maestro)”.

Per la Procura “l’unico senso di questa struttura fraudolenta è quello di cercare di trasformare un reddito derivante dall’attività professionale derivante dall’attività di attrice di Ana Duato in un vitalizio, fingendo di godere illecitamente del bonus del 60% stabilito dalla norma per questa tipologia”. del reddito.”reddito”.

Allo stesso modo, per Imanol Arias, è stata creata anche una struttura antifrode per trasformare il reddito di un’attività professionale per il suo lavoro di attore in una rendita vitalizia.

Nella gestione della complessa struttura societaria, creata da Nummaria, si è avvalso anche della collaborazione della sorella dell’attore, l’imputata Ana Isabel Arias (per la quale la Procura chiede quasi 10 anni di carcere), che ha agito in qualità di rappresentante e amministratrice di LEITMOTIF PROJECTS. AEIE e rappresentante di ROSEDALE Ltd.

Per svolgere la sua attività, Fernando Peña si avvaleva di numerosi collaboratori tra cui avvocati, economisti, tecnici fiscali, commercialisti e assistenti amministrativi, che venivano assunti o retribuiti attraverso diverse società, e che dirigeva, organizzava e controllava al fine di fornire i servizi offerti ai suoi clienti.

Per evitare che le attività illecite da lui svolte venissero coperte da consulenza fiscale, la procura lo accusa di aver creato una rete di almeno 22 società spagnole; Allo stesso tempo, con sedi fuori dalla Spagna, principalmente in Costa Rica e Inghilterra, ma anche in Canada, Uruguay e Lussemburgo, controlla più società in numero superiore a duecento.

Ha utilizzato queste società “sia per facilitare l’opacità delle operazioni dell’ufficio Nummaria, sia per consegnarle a clienti che desiderano utilizzarle per svolgere attività illecite”.

Oltre alla Procura, anche la Procura dello Stato, in rappresentanza dell’Agenzia delle Entrate, chiede 28 anni di carcere per Ana Duato e Imanol Arias per frode fiscale tra il 2009 e il 2015 e multe per un totale di circa 16 milioni. EFE

na.mms/jmj

 
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