Il granito, materiale antico e nobile, sta riconquistando rilievo nel mondo del vino, offrendo nuove possibilità di espressione del vino. terroir e la creazione di vini unici. Già nell’antichità civiltà come i romani e gli egiziani utilizzavano vasi di granito per fermentare e conservare i loro vini. Questa antica tradizione ha conosciuto una rinascita negli ultimi anni grazie a viticoltori innovativi che cercano di esaltare l’espressione del terroir e la personalità dei loro vini. Ma quanto si tratta di ragioni enologiche e quanto di argomentazioni commerciali, un amoroso per sedurre un consumatore desideroso di novità che contribuiscano con qualcosa di diverso e sorprendente alla piacevole esperienza? La realtà è che c’è un po’ di tutto.
Il granito, pietra nobile che in Galizia sostiene palazzi, pergole e torchi, sta avendo un ruolo inaspettato nella vinificazione. Nel 2018, la società Ánforum ha iniziato a commercializzare vasche di granito ovoidali che, sorprendentemente, hanno chiamato botti di pietra. Un ritorno alle radici del vino che incorpora moderne tecniche di lavorazione, che comprendono non solo l’ormai comune forma a uovo, che favorisce la circolazione naturale del vino e mantiene le fecce in sospensione, ma anche nuove tecnologie per ottenere la sua peculiare struttura a pietra cava. La nuova moda si sta già diffondendo in numerose zone e denominazioni di origine come Rías Baixas, Rioja, Ribera del Duero, Priorat, Ribeira Sacra, Toro, Jerez, ecc.
I depositi di granito, roccia ignea plutonica formata essenzialmente da minerali di feldspato, quarzo, mica e anfibolo in proporzioni diverse, presentano differenze, come avviene per il rovere, a seconda della loro origine, della posizione del pezzo nel deposito, oppure dello spessore e della vena di roccia con cui sono costruiti. Tutto ciò influenza il suo comportamento enologico. Le loro diverse forme (ovoidali, rettangolari, aperte) consentono diverse opzioni nella produzione del vino oltre alle fermentazioni tradizionali, come macerazioni e, soprattutto, l’affinamento sui lieviti, che li rende particolarmente adatti ai vini bianchi quando si vuole rispettare ed accentuare l’impronta del terroir e il profilo organolettico del vitigno. La sua porosità, simile a quella del legno, consente una microossigenazione costante e controllata del vino, che favorisce la stabilizzazione del colore, l’integrazione dei tannini e lo sviluppo di aromi più complessi, ma senza l’impatto del rovere. Il granito, invece, mantiene la temperatura abbastanza stabile, senza oscillazioni improvvise, cosa fondamentale durante la fermentazione e l’invecchiamento del vino, oltre a conferire sfumature saline della roccia, che alcuni chiamano minerali.
D’altra parte, i serbatoi in granito sono significativamente più costosi dei serbatoi in acciaio inossidabile o in cemento poiché non hanno un’ampia disponibilità della pietra appropriata e sono più difficili da gestire da parte del produttore. Pro e contro che il consumatore valuterà alla fine in base ai risultati. Questi cinque vini dimostrano che la qualità può essere alta, l’esperienza piacevole, ma il costo alto, con qualche felice eccezione.
GRANITO BIANCO TORRE PENELAS 2020
·Telefono: 938 177 400
·FARE: Rias Baixas
·Tipo: Rosso invecchiato, 12,5%
·Tensioni: albariño
·Prezzo: 42,65 euro
·Punteggiatura: 9,7/10
PEDRANAI 2021
·Telefono: 679 469 218
·FARE: Rias Baixas
·Tipo: allevamento bianco, 12,5%
·Tensioni: albariño
·Prezzo: 60 euro
·Punteggiatura: 9,6/10
ÀNIMA DE L’AVI ARRUFÍ 2023
·Telefono: 977 430 505
·FARE: Terra Alta
·Tipo: giovani bianchi, 14,5%
·Tensioni: grenaccio bianco
·Prezzo: 20 euro
·Punteggiatura: 9,3/10
PEÑA EL GATO GRANITO 2022
·Telefono: 639 216 011
·DOCa: La Rioja
·Tipo: Rosso invecchiato, 15%
·Tensioni: granata
·Prezzo: 20 euro
·Punteggiatura: 9,2+/10
ADEGA VELLA MATER GRANITO 2022
·Telefono: 606 807 897
·FARE: Ribeira Sacra
·Tipo: allevamento bianco, 14,5%
·Tensioni: albariño e godello
·Prezzo: 30 euro
·Punteggiatura: 9.2/10
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