10 anni di un acclamato film di supereroi che trattava del multiverso mutante molto prima di “Deadpool e Wolverine”

10 anni di un acclamato film di supereroi che trattava del multiverso mutante molto prima di “Deadpool e Wolverine”
10 anni di un acclamato film di supereroi che trattava del multiverso mutante molto prima di “Deadpool e Wolverine”

Su Disney+ si può vedere questo tentativo di unire passato e futuro di un franchise che, senza saperlo, era sull’orlo del disastro

Sebbene la situazione del cinema dei supereroi stia vacillando, ora sembra esserci una fame eccitante per tutto ciò che ha a che fare con il mondo mutante della Marvel. Le buone aspettative commerciali di ‘Deadpool e Wolverine’, aggiunte al fenomeno che è diventato ‘X-Men ’97’, anticipano un enorme desiderio di vedere l’iconico gruppo degli X-Men in tutte le versioni possibili.

È, innanzitutto, un segnale di speranza per i Marvel Studios in un momento delicato. Anche motivo di emozione per i personaggi che, nella loro versione audiovisiva, Navigano nel deserto da anni, con film disastrosi che hanno sprecato ancora una volta il loro potenziale. Un finale amaro che si potrebbe dire sia iniziato come risultato di alcune decisioni sbagliate prese dai tempi di “X-Men: Giorni di un futuro passato”.

Perso nel tempo

Uno dei film più amati di questo gruppo di personaggi, rivitalizzato qualche anno prima grazie al sensazionale “X-Men: First Class”. In questo film, che celebra i 10 anni dalla sua uscita nelle sale, Bryan Singer ritorna dopo un’assenza per tre film. Abbiamo anche James McAvoy, Hugh Jackman e Michael Fassbender protagonisti di uno spettacolo temporaneo che può essere visto in streaming su Disney+.

Una guerra avviene in due momenti diversi nel tempo. Gli X-Men combattono un’epica battaglia in un futuro distopico in cui una serie di robot sentinella danno la caccia ai mutanti. Per evitarlo, il gruppo mandare Wolverine indietro nel tempoal 1973, alleandosi con le versioni più giovani di Charles Xavier e Magneto per prevenire il disastro che sta per accadere.

È una strategia molto significativa, che stabilisce ponti tra la trilogia originale che ha avuto successo, ma si è conclusa con una nota fatale, e la promettente sequenza temporale che ha segnato il riavvio di Matthew Vaughn. Anche se invece di restituirlo al regista britannico, Singer ritornò per quella che doveva essere una dichiarazione d’intenti rivendicare alcuni personaggi che ha reso popolari.

“X-Men: Giorni di un futuro passato”: emozionante ma funzionale

È un’idea molto suggestiva oltre che molto comica, che riesce a realizzare con un certo dinamismo. I momenti condivisi tra i protagonisti risvegliano un certo entusiasmo, dove la proposta del viaggio nel tempo è sfruttata con una certa grazia, e riesce a stupire in momenti come l’introduzione di Quicksilver. Ma non sempre funziona, dal momento che il cantante che dirige qui non è lo stesso che ha escogitato un approccio affascinante per portare questi personaggi verso il cinema mainstream e verso una forte rilevanza culturale.

Quel regista è stato sostituito da un funzionario a caso, come quelli che dirigono cloni e blockbuster senz’anima pochi anni prima che questo film fosse realizzato. Così, ‘Giorni di un futuro passato’ presenta troppa rigidità e funzionalità per quella che dovrebbe essere una proposta libera e audace che esplora i limiti del multiverso mutante. Sembra che dovremo aspettare “Deadpool e Wolverine” per provare a trarne vantaggio.

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