Il Venezuela ha riaffermato l’amicizia con la Palestina, dopo 15 anni di relazioni

Questo passo ha segnato una pietra miliare storica che è servita a stabilire relazioni diplomatiche con il paese arabo, sotto la guida del comandante Hugo Chávez (1954-2013), ha affermato il capo della diplomazia bolivariana.

Gil ha sottolineato che Chávez in quel periodo esaltava la lotta del popolo palestinese per la propria sovranità e la liberazione dall’oppressione israeliana.

Oggi riaffermiamo la nostra amicizia e solidarietà con la Palestina, un popolo che, nel mezzo di un genocidio, è riuscito a “risvegliare la coscienza del mondo sulla brutalità di Israele e dei suoi alleati a Washington”.

L’alto funzionario diplomatico e ambasciatore palestinese a Caracas, Fadi Albazen, ha deposto ieri una corona davanti al sarcofago che ospita le spoglie del Padre della Nazione, Simón Bolívar, insieme al segretario esecutivo dell’ALBA-TCP, Jorge Arreaza. .

Erano presenti anche i viceministri della Farnesina Tatiana Pugh (Asia, Medio Oriente e Oceania), Rander Peña (America Latina), Coromoto Godoy (Europa), Raúl Li Causi (Caraibi) e Mercedes Chacín (Comunicazione internazionale), e il corpo diplomatico accreditato.

Il 27 aprile 2009, la Repubblica Bolivariana ha riconosciuto lo Stato di Palestina e da allora ha stabilito accordi di cooperazione nei settori dell’istruzione, dell’economia, del commercio, dell’energia, dell’agricoltura, della cultura, del turismo, della comunicazione, dello sport, della difesa, della sicurezza e della sicurezza. salute.

Il governo venezuelano ha sostenuto fermamente i diritti del popolo palestinese in diversi contesti internazionali, di fronte all’occupazione illegale di Israele e agli attacchi incessanti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Nell’ultimo XXIII Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America-Accordo sul Commercio Popolare (ALBA-TCP), i paesi membri del blocco hanno concordato un comunicato speciale in solidarietà con la Palestina e la sua città .

I governanti del blocco regionale chiedevano una soluzione giusta e duratura con la creazione di due Stati, con Gerusalemme Est come capitale, e la garanzia del diritto al ritorno dei rifugiati.

Hanno ribadito l’appello alla comunità internazionale affinché imponga un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e metta fine al genocidio, ai crimini di guerra e ai crimini contro l’umanità contro la sua popolazione, che viola i principi e gli scopi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

rgh/jcd

 
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