L’anniversario è diventato una giornata di riflessioni e di ripetute richieste da parte di chi si impegna quotidianamente per portare il pane a casa.
L’Associazione Professionale delle Scuole Private denuncia da tempo lo stato di desolazione e degrado degli istituti.
Hanno criticato la perdita del diritto alla vita, alla libera circolazione e altre ragioni che spingono i giovani a fuggire dalla propria terra in cerca di migliori condizioni di vita ad altre latitudini.
Le scuole di Haiti, pubbliche e private, soffrono molto, e la realtà dei campus è triste, a causa dell’incertezza, dell’ansia, delle frustrazioni, dell’angoscia e anche della tristezza, sottolinea un comunicato diffuso in questa sede.
Ci sono difficoltà nell’insegnare con calma, nel trattenere gli insegnanti, nel pagarli adeguatamente e nel far fronte a molteplici obblighi.
Gli insegnanti haitiani hanno chiesto di compiere atti meritevoli come: utilizzare le risorse per aiutare le scuole in difficoltà finanziarie, cancellare i debiti delle scuole con il fisco e concedere una moratoria di cinque anni alle scuole laiche.
La presidente del sindacato degli operatori sanitari dell’Ospedale Generale di Haiti, Evelyne Fremont, ha chiesto alle bande di stabilire una tregua a favore dei malati.
Anche gli operatori sanitari hanno difficoltà a raggiungere il posto di lavoro a causa del fuoco incrociato delle bande armate.
L’Associazione medica di Haiti chiede che venga rispettato il diritto alla salute, violato con la chiusura degli ospedali statali e privati a causa della crescente ondata di violenza che sta vivendo il Paese caraibico.
Il sindacato nazionale di polizia di Haiti ha chiesto la consegna urgente di mezzi per fermare l’espansione delle bande criminali che già controllano l’80% della capitale.
Questa unione assicura che per far rispettare la legge in questo momento contro le bande criminali è fondamentale disporre di attrezzature pesanti, armi, munizioni, giubbotti antiproiettile ed elmetti balistici.
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