I mariti Carmen e Jorge Barahona hanno ucciso Nubia, la loro figlia adottiva di 10 anni, e hanno attaccato il suo fratello gemello Victor, che è sopravvissuto, ma è rimasto gravemente ustionato dopo essere stato spruzzato con una sostanza chimica tossica. Il caso ha scioccato lo stato della Florida nel 2011.
Il 14 febbraio 2011, giorno di San Valentino, la polizia di Miami-Dale ha trovato il corpo di Nubia Barahona, 10 anni, imbevuto di sostanze chimiche, nel camion di Jorge Barahona, sull’autostrada I-95, vicino alla contea di Palm Beach.
Victor, il fratello di Nubia, è stato trovato all’interno dell’abitacolo del camion, gravemente ferito e anche lui imbevuto di sostanze chimiche. Il minore si è ripreso e ha raccontato alle autorità i mesi di terribili abusi, quando lui e la sorella gemella erano stati legati per i polsi e le caviglie nella vasca da bagno della loro casa a Westchester, nella contea di Miami-Dade.
Poco dopo, Jorge Barahona e sua moglie Carmen, di origine latina, furono arrestati per questi atti atroci. Poi, nel 2020, Carmen Barahona si è dichiarata colpevole di omicidio di primo grado e accuse aggravate di abusi sui minori, e ha accettato con la Procura, per evitare la pena massima, di testimoniare contro suo marito.
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Secondo il rapporto della polizia, l’11 febbraio 2011, i genitori adottivi spostarono la minore, legata mani e piedi, dal bagno della loro abitazione alla stanza della coppia, dove Jorge Barahona l’avrebbe picchiata a morte.
I bambini sono stati sottoposti a tutti i tipi di atti orrendi da parte della coppia sposata, come far mangiare uno scarafaggio al figlio adottivo, versargli della candeggina sul corpo e cercare di farlo sentire soffocato.
I bambini vivevano con la coppia dal 2004, quando il Dipartimento per l’infanzia e la famiglia (DCF) li separò dal padre biologico, accusato di presunti abusi sessuali su un’altra persona, mentre la madre era tossicodipendente.
La DCF della Florida ha riconosciuto che la morte della ragazza ha dimostrato che la supervisione di questa agenzia è stata un “fallimento sistematico totale”. Nel 2017, l’allora governatore della Florida, Rick Scott, firmò una legge che consentiva a Víctor Barahona, sopravvissuto ai maltrattamenti e agli abusi da parte dei suoi genitori adottivi, di essere risarcito con 3,75 milioni di dollari.
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Più di nove anni dopo l’orrendo crimine contro la coppia di fratelli, la loro madre adottiva, 69 anni, si è dichiarata colpevole in un accordo e ha ricevuto una condanna all’ergastolo, secondo la quale avrebbe collaborato al processo contro suo marito.
La procura aveva precedentemente annunciato che avrebbe chiesto la pena di morte contro la coppia.
Mentre Jorge Barahona, detenuto in una prigione della contea di Miami-Dade, è stato dichiarato nel marzo di quest’anno in un tribunale della Florida incapace di sostenere un processo. È stato trasferito in un centro specializzato e sta ricevendo cure adeguate.
Se le sue condizioni migliorano e il giudice stabilisce che può assistere i suoi avvocati nella propria difesa, verrà riportato al centro di detenzione dove si trova ora e il procedimento penale contro di lui riprenderà.
Con informazioni da EFE.
