L’Aja, 9 maggio (EFE).- Almeno 32 persone sono state arrestate questo giovedì nei pressi dell’Università di Amsterdam durante un intervento della polizia per reprimere una protesta contro la guerra israeliana a Gaza, mentre una manifestazione simile si è conclusa senza scontri a quella di Utrecht ha anche chiesto la fine delle relazioni universitarie con Israele.
I manifestanti sono tornati ieri al campo dell’Università di Amsterdam (UvA), dopo essere stati sgomberati con la forza dalle autorità nelle prime ore di martedì scorso, e nonostante ieri mattina il rettore dell’università avesse avviato colloqui con studenti e insegnanti sulla questione ragioni della loro mobilitazione.
Questa mattina è dovuta intervenire la polizia perché l’università ha sporto denuncia per atti vandalici ritenendo che fosse messa a rischio la sicurezza e impedisse la prosecuzione delle lezioni.
Gli agenti hanno abbattuto le barricate e alcuni manifestanti hanno svuotato estintori e lanciato oggetti contro di esse, provocando l’intervento della polizia antisommossa.
Il primo ministro olandese Mark Rutte ha reagito a queste proteste chiedendo la fine dell’uso della violenza nelle università. “I recenti eventi dentro e intorno all’UvA hanno chiaramente oltrepassato i confini. È consentito manifestare. Sempre. Ma non è mai consentito usare la violenza contro la polizia e causare danni. “Smettila!”, disse.
Anche un altro gruppo di manifestanti ha occupato un edificio dell’Università di Utrecht per protestare contro la guerra israeliana a Gaza, anche se in questo caso la facoltà non ha avviato conversazioni con gli studenti e ha chiesto loro più volte di andarsene, finché alla fine non è intervenuta la polizia.
Gli agenti hanno allontanato i manifestanti uno per uno, senza molta resistenza. Alcuni finirono per andarsene e circa 40 furono portati dalla polizia sugli autobus verso altre parti della città. “Sono stati portati altrove e non sono stati arrestati”, ha detto la polizia di Utrecht.
Secondo l’agenzia olandese ANP, l’Università di Utrecht manterrà chiuse le aule e gli edifici di ricerca nel centro della città fino a lunedì mattina prossimo per “evitare ulteriori disagi e situazioni potenzialmente pericolose”. La facoltà chiude anche oggi, poiché nei Paesi Bassi questo giovedì è festa nazionale per il giorno dell’Ascensione.
L’università ha inoltre lanciato un “appello urgente a tutti i suoi studenti affinché mantengano la pace, prevengano ulteriori escalation e continuino a trattarsi a vicenda con rispetto”.
Da parte sua, il ministro dell’Istruzione, Robert Dijkgraaf, ha considerato “inaccettabile” la distruzione provocata da alcuni manifestanti e ha assicurato che non si trattava solo di studenti e insegnanti, ma anche di “professionisti di professione”.
Rutte si è anche rammaricato che “sempre più e con parole più dure, la violenza a Gaza sia ingiustamente attribuita agli ebrei olandesi” e ha avvertito che questa è “una forma di antisemitismo che dobbiamo continuare a combattere forte e chiaro”.
“Non dobbiamo restare in silenzio né distogliere lo sguardo”, ha detto, annunciando che lunedì terrà un nuovo incontro con diverse organizzazioni sociali per parlare di antisemitismo.