“La Chiesa è come un concerto in cui ognuno recita la propria parte affinché il mondo canti un canto di lode a Dio”.

“La Chiesa è come un concerto in cui ognuno recita la propria parte affinché il mondo canti un canto di lode a Dio”.
“La Chiesa è come un concerto in cui ognuno recita la propria parte affinché il mondo canti un canto di lode a Dio”.

Papa Francesco ha ricevuto questo sabato in Vaticano i partecipanti all’udienza presso la IV Convegno Corale Internazionale, promosso dal Coro della Diocesi di Roma in occasione del 40° anniversario della sua fondazione. L’incontro, organizzato da Nova Opera e patrocinato dal Dicastero della Cultura e dell’Istruzione e dal Pontificio Istituto di Musica Sacra, si svolge in Vaticano dal 7 al 9 giugno 2024.



“Sono venuti in Vaticano per approfondire insieme il significato della musica che è al servizio della liturgia; ed è bello vederli qui, anche perché, provenienti da luoghi diversi ma uniti dalla fede e dalla passione musicale, sono un forte segno di unità», ha detto Francesco ai presenti. “Ecco perché”, continuò, “Vorrei attirare la vostra attenzione su tre aspetti essenziali del servizio che offrono: armonia, comunione e gioia”.

Riguardo all’armonia, il Papa ha spiegato che «la musica genera armonia, raggiungendo tutti, consolando chi soffre, ridando entusiasmo a chi è scoraggiato e facendo fiorire tutti». valori meravigliosi come la bellezza e la poesia, riflesso della luce armoniosa di Dio”. “In effetti, l’arte musicale ha un linguaggio universale e immediato, che non ha bisogno di traduzioni o di tante spiegazioni concettuali”, ha affermato.

Inoltre, Francisco ha sottolineato quella musica “educa all’ascolto, all’attenzione e allo studio, elevando emozioni, sentimenti e pensieriportando le persone oltre il vortice della fretta, del rumore e di una visione materialistica della vita, e aiutandole a contemplare meglio se stesse e la realtà che le circonda.

Arte, bellezza e spiritualità

Inoltre, è uno strumento di comunione perché “il canto corale si fa insieme, non da soli. E questo ci parla anche della Chiesa e del mondo in cui viviamo. Il nostro cammino insieme, infatti, può essere rappresentato come l’esecuzione di un grande ‘concerto’, al quale ciascuno partecipa con le proprie capacità e offre il proprio contributo, suonando o cantando la propria parte e ritrovando così la propria unicità arricchita nella sinfonia. di comunione. “Come nella Chiesa e nella vita, ciascuno è chiamato a fare bene la propria parte per il bene dell’intera comunità, affinché dal mondo intero si levi un canto di lode a Dio”, ha affermato.

E, infine, riguardo alla gioia, il Papa ha indicato che «voi siete custodi di un tesoro secolare di arte, bellezza e spiritualità». Per questo li ha incoraggiati a non lasciare che «la mentalità del mondo lo contamini con i propri interessi, ambizioni, gelosie, divisioni, tutte queste cose che, come ben sapete, possono entrare nella vita di un coro, di una Comunità, trasformandoli in luoghi non più felici, ma tristi e noiosi, fino a disintegrarsi”.

 
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