In 26 raid, 25 nel dipartimento occidentale di Quetzaltenango e uno nella stessa capitale, la Polizia Civile Nazionale (PNC) e il Pubblico Ministero (MP) hanno seguito un’indagine relativa ad atti contro la vita e al commercio di narcotici.
Nei mandati di arresto figuravano anche le accuse dei reati di traffico e detenzione illeciti, associazione illecita e riciclaggio di denaro o altri beni.
La Divisione investigativa criminale specializzata per crimini contro la vita ha individuato contenitori contenenti cocaina e sequestrato cellulari e denaro, come precisato dagli stessi militari attraverso il proprio profilo sul social network X.
Il portavoce del PNC, Edwin Monroy, ha riferito che i membri di questa struttura criminale si dedicano anche ad omicidi su commissione ed estorsioni.
Una delle principali sfide del presidente del territorio centroamericano, Bernardo Arévalo, e del suo governo, avvertono gli analisti locali, è l’insicurezza cittadina esistente nei 22 dipartimenti.
Il presidente ha ritenuto che il ministro degli Interni, Francisco Jiménez, abbia dimostrato che la violenza e la criminalità organizzata possono essere combattute “frontalmente e senza paura”.
Questo portafoglio ha promosso diverse azioni con l’obiettivo di incidere sulla sicurezza dei cittadini con la cattura di 818 estorsori, ma – secondo gli esperti – si sono rivelate ancora insufficienti.
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