Secondo una dichiarazione in questo senso, dei 18 partiti con seggi in Parlamento, la stessa ANC, l’Alleanza Democratica DA, l’Alleanza Patriottica (PA), l’Inkatha Freedom Party (IFP) e GOOD fanno già parte del GUN.
Allo stesso modo, il Congresso Panafricano di Azania (PAC), Vryheidsfront Plus (FF+), Movimento Democratico Unito (UDM), Rise Mzansi e Al Jama-ah.
Secondo il testo, questi partiti, insieme, hanno ottenuto più del 70% dei voti nelle recenti elezioni generali tenutesi il 29 maggio.
Una volta conclusa la prima fase della formazione del GUN, qualunque partito voglia aderirvi, aggiunge l’ANC nel documento, sarà soggetto alla clausola 24 della Dichiarazione di intenti, secondo la quale “la composizione sarà discussa e concordata tra i partiti esistenti, sempre che i nuovi partiti desiderino far parte del GUN.
Sono attualmente in corso dibattiti e impegni con i firmatari del GUN riguardo alla formazione dell’Esecutivo.
Nei prossimi giorni il presidente Cyril Ramaphosa annuncerà i membri del gabinetto della settima amministrazione.
Nella dichiarazione, l’ANC afferma di essere in aperta comunicazione con i partiti che non hanno aderito alla GUN, esplorando vari modi in cui può esserci collaborazione “per costruire un Sud Africa unito, non razziale, non sessista, democratico e prospero. “
Come Ramaphosa ha ricordato la settimana scorsa durante il suo insediamento come presidente, alle urne il popolo non ha dato a nessun partito il pieno mandato di governare da solo.
Dopo che sono stati resi noti i risultati elettorali, in cui l’ANC ha ottenuto il 40% dei voti dell’elettorato, è apparso chiaro che, secondo il testo, “i sudafricani vogliono che i partiti politici lavorino insieme per risolvere le importanti sfide che il paese deve affrontare e migliorare la vita delle persone.”
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