La tragedia delle Ande e l’importanza della cultura inondano la Fiera del Libro di Cáceres con Vierci e Landero

La tragedia delle Ande e l’importanza della cultura inondano la Fiera del Libro di Cáceres con Vierci e Landero
La tragedia delle Ande e l’importanza della cultura inondano la Fiera del Libro di Cáceres con Vierci e Landero

Il racconto dei 72 giorni trascorsi sulle Ande dai sopravvissuti all’incidente aereo che hanno dato vita al libro e al film omonimo “The Snow Society” è stato al centro di un incontro e della successiva firma del libro, lo scorso venerdì pomeriggio a Cáceres insieme all’autore dell’opera Pablo Vierci, di origine uruguaiana. In questo spazio condotto dal giornalista Paco Reyero, lo scrittore ha invitato il pubblico a riflettere sui concetti di successo ed eroe, dopo aver chiesto quello che viene definito “colui che dà tutto e non si salva”, come si legge in un comunicato stampa Fiera del Libro di Cáceres. In questo senso Vierci ha sottolineato “l’onestà con cui viene raccontata questa storia” che, nel XX secolo, “il secolo più atroce delle due guerre mondiali”, offre “uno spiraglio di luce dove riconciliarci con noi stessi”, qualcosa il che, ha osservato, può spiegare “la furia che ha suscitato, soprattutto tra i giovani”. Allo stesso modo, l’uruguaiano ha rimarcato che “quando l’io è spogliato di tutto, quando non ha travestimenti, ciò che emerge è un essere generoso”, pur sottolineando che chi guarda il film o legge il libro “non solo lo vede o legge it” ma “amano anche la storia. “SE NON CI UCCIDIAMO PIÙ È PER LA CULTURA” Allo stand Cánovas della Fiera del Libro della capitale di Cáceres, era presente anche il rappresentante del realismo magico dell’Estremadura e Premio Nazionale di Letteratura Spagnola 2022, Luis Landero, con ‘L’ultima funzione’. In questo racconto, Landero racconta come Tito Gil, l’enfant prodige, la grande promessa teatrale che sembrava aver trionfato sui palcoscenici della capitale, torna nella sua città e propone uno spettacolo collettivo con cui rilanciare il turismo e attirare la gente, essendo questo è l’ultima opportunità per evitare il graduale spopolamento. In questo modo, l’autore dell’Estremadura firma una storia con personaggi donchisciotteschi, di quell'”artista che non è riuscito, ma che fallisce con dignità”. Nel suo intervento, Landero ha ricordato che “Schopenhauer diceva che la vita da lontano è una tragedia”, precisando però che, per lui, “da vicino è una commedia”, per questo non si scrive di “persone felici, chi”. di solito siamo male informati” ma piuttosto “si parla degli altri, di chi chiede di più alla vita. Landero, infine, ha sottolineato l’importanza del ruolo della conoscenza nella società, assicurando che “se non ci uccidiamo di più è a causa della cultura”.

 
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