Quando il dolore si trasforma in poesia

Martedì 4 giugno 2024, 00:13

«Ho imparato che non ho più paura della morte. A 50 anni ce l’aveva, evitava addirittura di entrare negli ospedali. Se qualcuno ne parlava mi rendeva preoccupato e nervoso. E grazie a queste persone che sono scomparse e che sono state così importanti nella mia vita personale, familiare e intima, penso di essere arrivata ad accettarlo. Kepa Murua (1962, Zarautz) esprime ancora una volta il lutto con ‘Orfandad’, una raccolta di poesie dedicata a sua madre, morta quasi tre anni fa. In precedenza aveva affrontato la perdita con ‘Dove?’ (2023), iniziato con l’addio di Joaquín Mari Arzalluz, amico di una vita. E un’altra scadenza, quella di Pau Donés, lo ha portato a riempire le pagine di ‘Songs for Pau Donés’ (2022), in cui si è ispirato alla figura del noto cantante degli Jarabe de Palo, soprattutto per il suo ottimismo e quella modo di parlare apertamente nei suoi ultimi giorni del cancro di cui soffriva.

Tre libri sulla perdita in tre anni per mettere nero su bianco la tristezza dell’assenza, ma sono letti anche come ringraziamento alle persone care. Nell’ultimo di essi, ‘Orfandad’, recentemente pubblicato dalla casa editrice El Desvelo, la copertina stessa del libro ha una sorta di omaggio. In una fotografia si vede sua madre in un giardino circondata da rose. Sul retro della copertina si legge che si tratta di un libro con la copertina nera – simbolo di lutto – e un “dono: poesie del figlio a sua madre”. «Quando si ricorda e si nomina qualcosa, alla fine rimane qualcosa di più di una vaga immagine. Sebbene sia un libro di lutto, è anche un dono perché riconosce le persone che ci hanno amato e non ci sono più e dalle quali possiamo imparare molte lezioni.

Nelle 140 pagine di questa pubblicazione grande quanto un palmo di mano, è evidente il dolore del “vuoto che fa male”, come scrive in ‘Cucina’. Lì, in quel pezzo, si parla anche del “piatto dell’ultima cena” in una rivisitazione della stanza così tradizionalmente legata alle mamme. Non è difficile immaginare l’autore di quei versi ritornare negli ambienti che condivideva con i suoi cari. «La poesia ha questo simbolismo. Il ricorso all’Ultima Cena, ovvero al fatto che prima in cucina c’erano due piatti e uno rimasto, è infine trasmesso in modo plastico dall’arte, dalla pittura o dal cinema. «Quando lo raggiungi attraverso le parole, è un traguardo», dice questo autore, che ha pubblicato trenta titoli tradotti in diverse lingue e fondato la rinomata casa editrice Bassarai (1996-2011) e la rivista Luca (2000-2018).

ricordi divertenti

In un altro dei titoli che fanno parte della nuova raccolta di poesie, opta per uno sguardo molto più luminoso al passato. Nella poesia ‘Vestiti’ ricorda quando, da giovane, sua madre puliva e rammendava i vestiti di alcuni amici punk di passaggio a Zarautz dopo un viaggio in Germania (“Ricordo il ritorno da Berlino / invitasti i miei amici a casa (.. .) Prima di partire, i suoi vestiti / erano puliti: cuciti, rammendati e lavati’). «È vero ed è un dato reale. “Non potevo ingannare”, dice Murua, che ricorda di avere molti amici punk la cui estetica con abiti logori aveva poco a che fare con l’aspetto che aveva quando sua madre faceva quelle riparazioni. “È stato molto divertente, non hanno capito assolutamente niente, ma si sono divertiti moltissimo.”

Succede con Murua che a volte pubblica un libro su un argomento che dopo un po’ diventa rilevante con altri prodotti. Il suo piccolo romanzo ‘Elegancia’ – sul famoso couturier Balenciaga de Zarautz – ne è un esempio. Negli ultimi mesi sono state pubblicate una biografia e una serie prodotta dalla Disney. «Lo vivo con molta tranquillità. Prima potevo pensare che ci potesse essere anche un plagio, ma sento di essere una persona che porta avanti molto alcuni temi che già c’erano”, dice del suo lavoro alla guida dell’etichetta Bassarai e come autore.

Murua dimostra di distinguersi dalle altre aziende. «Ci ​​sono scrittori che criticano il mondo dei ‘bestseller’, io non sono tra quelli. “Mi sembra molto positivo che ci siano persone che hanno molto successo nel mondo della scrittura, che vendono molti libri, che appaiono in TV e che sono conosciute, ma la mia scommessa è sulla letteratura di qualità.”

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