America Latina, la visione dei suoi leader: un libro di cui c’era molto bisogno

Fare un libro accademico che sia rilevante è il benvenuto. Se mescoli aspetti teorici con la realtà pratica, il tuo interesse aumenta. Sì, inoltre, concentra la sua attenzione su una regione, l’America Latina, in tempi di cambiamento sulla scena internazionale, generando maggiori aspettative. E, inoltre, se si unisce la visione di un numero molto importante di leader e analisti che conoscono i problemi dell’America Latina e le sue immense possibilità, ci troviamo di fronte a un testo di cui sicuramente c’era molto bisogno e che, inoltre, sarà un riferimento a breve, medio e lungo termine. Andrés Rugeles realizza tutto questo con “America Latina, la visione dei suoi leader”, presentato oggi a Bogotà.

L’autore, ben informato sulla realtà regionale sia attraverso la sua formazione accademica che attraverso il suo rendimento professionale, ha deciso di prendersi una pausa lungo il cammino e dedicare le sue energie alla preparazione di un libro per un anno che costituisse un contributo significativo all’America Latina. E ci riesce. In primo luogo, ha approfittato del suo soggiorno a Oxford, come compagno di visitaper iniziare a scrivere una serie di articoli, da solo o insieme a Guillermo Fernández de Soto, che furono pubblicati sui principali giornali dell’America Latina e della Spagna.

Allo stesso tempo, stava strutturando il contenuto del libro in modo che non diventasse solo un testo in più su un argomento di tale importanza, ma piuttosto che fosse davvero un contributo utile sia agli studenti universitari, laureandi, laureati o dottorandi, funzionari incaricati di sviluppare le politiche pubbliche, giornalisti, legislatori e persone che, senza essere direttamente coinvolti nella gestione quotidiana di questi problemi, desiderano approfondirli.

Il risultato difficilmente avrebbe potuto essere migliore. Andrés Rugeles ha diviso il libro in due grandi sezioni. Una prima, come lui stesso ricorda, dove “sono raccolte le interviste che ho condotto a trenta leader della regione, organizzate in sei assi tematici: 1) povertà e disuguaglianza; 2) crescita e produttività; 3) ambiente; 4) democrazia; 5) integrazione regionale; e 6) inserimento internazionale”. Per ciascuno di questi assi, l’autore ha inizialmente incluso il proprio approccio. In questo modo, interviste agili, con domande pertinenti e concrete, consentono alle risposte delle persone intervistate, tutte di altissimo livello, di costituire contributi sostanziali alla comprensione della realtà regionale e, soprattutto, delle sfide per il futuro.

La seconda sezione raggruppa “55 articoli accademici scritti da esperti, anch’essi suddivisi in sei assi tematici: 1) economia e finanza; 2) questioni sociali; 3) ambiente e transizione energetica; 4) democrazia e affari politici; 5) integrazione regionale e commercio internazionale; e 6) inserimento internazionale”. Questa seconda parte è preceduta da un’introduzione dell’ex ministro José Antonio Ocampo.

Considerati gli stretti legami dell’autore sia con l’Università di Oxford che con la London School of Economics, LSE, ci sono due presentazioni al testo. Nella prima, Timothy Powers e Diego Sánchez-Ancochea, di Oxford, si dichiarano certi che “questo lavoro contribuirà alla riflessione sul futuro della regione, nonché a riaffermare la necessità di andare avanti con una visione a lungo termine e pragmatismo.” nello sviluppo inclusivo e sostenibile, nell’integrazione e nel rafforzamento delle sue istituzioni e dei suoi valori democratici”.

La seconda presentazione, fatta da Chris Alden e Álvaro Méndez, della LSE, fa riferimento a un argomento particolarmente attuale con quello che è stato chiamato “Il Sud del mondo”. Ritengono che “questa pubblicazione costituisce un prezioso contributo allo studio della regione nel contesto internazionale. Illustra, con precisione, le sfide che il Sud del mondo si trova ad affrontare in termini di sviluppo sostenibile, democrazia, rafforzamento istituzionale, inserimento globale, nonché le rotte da seguire in futuro.

Quanto al prologo, anch’esso si compone di due parti, scritte da persone molto vicine ad Andrés Rugeles, e per le quali prova particolare gratitudine e affetto. Lo fa innanzitutto Luis Enrique García, ex presidente esecutivo della CAF, Banca di Sviluppo dell’America Latina. Si dice “certo che i lettori troveranno in questo lavoro molteplici risposte, con approcci diversi e multidisciplinari, alla domanda su quale sia il futuro dell’America Latina, in un momento di bivio”.

Il secondo prologo è di Guillermo Fernández de Soto, presidente del Consiglio colombiano delle relazioni internazionali, CORI, ed ex ministro degli Esteri della Colombia. Esprime che le sue riflessioni “lo portano a evidenziare questa iniziativa, il tempo dedicato e le analisi effettuate (…) Anche per riaffermare ciò che ha detto l’ex presidente dell’IDB, Enrique Iglesias, che ‘nel mondo di oggi è meglio navigare in un convoglio che da solo’. Per questo motivo, l’America Latina deve avanzare – come propone questa pubblicazione – sulla via dello sviluppo, della pace e della giustizia sociale, per avere una voce comune e uno spazio rilevante sulla scena internazionale”.

Questi commenti e apprezzamenti, da parte di persone che, sia nel mondo accademico che nella pratica internazionale, conoscono molto bene le sfide e le opportunità dell’America Latina, sono il miglior invito a leggere un’opera che sarà un testo di riferimento permanente. Uno di quelli che occupa un posto preferenziale in ogni biblioteca, per essere a portata di mano ogni volta che ce n’è bisogno.

L’autore stesso, nella sua introduzione generale, fa una serie di osservazioni sulle quali vale la pena ritornare. “Durante cambio d’epoca, la trasformazione della leadership inizia a livello nazionale. Il percorso inizia dalla comprensione che il nostro destino dipende solo ed esclusivamente da noi stessi come progetto nazionale collettivo, che lotta per una maggiore uguaglianza, giustizia e prosperità”.

Dice anche che “I leader si misurano e si mettono alla prova nei momenti di crisi (…) Ascoltano, dialogano, decidono, costruiscono, correggono la rotta quando necessario e si assumono responsabilità”.

Infine, sottolinea che “i giovani sono chiamati ora ad adempiere al loro ruolo e alla responsabilità di sognare, pensare e costruire un Paese, così come hanno la responsabilità di raggiungere i loro obiettivi di vita. Il futuro è arrivato senza indugi”. Hai assolutamente ragione. Nel suo caso personale, sia Lorena, che la moglie, ma soprattutto le figlie Valentina e Laura, hanno assimilato in prima persona un esempio da attuare successivamente.

Questo primo libro, dopo tanti anni di ottima formazione accademica e un curriculum professionale invidiabile, regala ad Andrés Rugeles un posto privilegiato nel futuro internazionale. Sei in un punto della tua vita in cui hai l’energia, il desiderio e la conoscenza per intraprendere compiti grandi e nuovi. Per questo motivo non esito ad affermare che, in un futuro non troppo lontano, continueremo a vedere maggiori risultati. Buon vento e buon mare.

 
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