Navigare nella vita: la dignità del malato e di chi lo accudisce

Navigare nella vita: la dignità del malato e di chi lo accudisce
Navigare nella vita: la dignità del malato e di chi lo accudisce

La vita è un viaggio che alcune persone trasformano in una corsa il cui unico obiettivo è raggiungere una destinazione che non sono nemmeno in grado di identificare. Si pongono obiettivi che scadono una volta raggiunti e che ci permettono di goderci il viaggio, poiché non sono capaci di scoprire la bellezza dei “paesaggi”. Dimenticano che in ogni viaggio, e soprattutto in quello della vita, La cosa più importante è trovare la strada migliore per andare avanti correttamente e scegliere l’azienda: le persone che ti passano accanto e che ti aiutano a rialzarti quando cadi, e a cui offri il tuo braccio per andare avanti quando il cammino diventa tortuoso.

Ma quando la strada diventa molto difficile, è necessario saper chiedere aiuto, anche se non è facile: sembra che costi meno aiutare che lasciarsi aiutare. Manuel Lopeznel suo libro Passare dal dolore alla speranza (LibrosLibres), ha saputo lasciarsi aiutare, e in quest’opera riconosce e apprezza la presenza, in questa fase del suo cammino, di quello che chiama “l’aiuto invisibile” che, come lui stesso afferma, “è stato vitale sopravvivere.” Siamo di fronte a un libro pieno di speranza e anche di gratitudine da parte dell’autore verso tutti loro.

Ora puoi acquistare “Navigando dal dolore alla speranza”, di Manuel López-López

Il libro descrive una parte del suo percorso di vita, che inizia quando sua moglie Lita viene diagnosticato Alzheimer. Dopo 60 anni di matrimonio, quando lei se ne va, Manuel deve continuare con la sua vita, ma ora deve farlo apparentemente da solo. Ma decide, con l’aiuto e il sostegno di alcune persone, come racconta nel suo libro, di continuare questo percorso “a vela”: non fugge dal dolore o dalla morte della persona che amava di più, ma inizia invece scivolare dolcemente attraverso la vita, come se stesse navigando, e lo fa con speranza. Lo esprime magnificamente citando Benedetti, che ci dice che “dobbiamo continuare il viaggio, inseguire nuovi sogni, sbloccare il tempo, spazzare via le macerie e scoprire il cielo”. E così fa Manuel.

Nelle pagine di questo libro l’autore ci mostra la realtà di una situazione affrontata non solo dalle persone con disabilità funzionali ma anche da coloro che vivono un duello che mette in discussione la tua comprensione della realtà. L’autore crea quest’opera come un “testimone” che ha attraversato il dolore di una diagnosi devastante e Ha accompagnato la moglie fino all’ultimo istante della sua vita, con l’unico obiettivo di aiutare gli altri nella loro navigazione. Non si tratta di un documento medico o di uno specialista che offra raccomandazioni e linee guida di condotta, si tratta di un documento medico un libro che scaturisce dall’anima dell’autorecon l’unico obiettivo di accompagnare chi è ancora in lutto, cercando di ridare loro la speranza, come altri hanno fatto con lui prima.

Per questo l’autore raccoglie l’esperienza di tutti i “navigatori” che lo hanno accompagnato lungo tutta questa tappa della sua vita e che hanno permesso di passare dal trauma della conoscenza di un evento fatale e irreversibile, al processo di speranza nella il futuro che trova e che è il risultato del grande amore per sua moglie e di quello che gli è stato espresso da tutti coloro che sono stati sul suo cammino in questa fase molto difficile della sua vita. Tutti loro lo hanno aiutato a riscoprirsi il vero amore per la vita e per il valore e il vero significato dell’essere persona.

Manuel ci mostra come le decisioni che ha dovuto prendere in tutti questi anni abbiano rispettato soprattutto la dignità che aveva come persona sua moglie, anche se malata. L’autore lo chiarisce molto chiaramente La dignità non ci viene data dalle leggi o dalla società, ma piuttosto nasciamo con essa. e non dipende dalla nostra salute, né dal nostro modo di vivere, ma deriva dal fatto di essere persona. E questo riconoscimento della dignità di una persona affetta dal morbo di Alzheimer o da qualsiasi altra malattia o limitazione fisica o mentale è stato possibile perché tutti coloro che lo hanno accompagnato nel suo cammino lo hanno accettato come principio fondamentale.

È rilevante per comprendere questa storia che i protagonisti, quando ricevettero la fatidica diagnosi negli Stati Uniti, decisero di separarsi dai loro figli e di tornare in Spagna cercando maggiore compassione e aiuto comprendendo che qui avrebbero ottenuto una cura più umana e anche più spirituale che negli Stati Uniti. L’unicità della situazione familiare fa sembrare il suo caso distante a molti, ma non lo è, perché dimostra che nel cammino intrapreso, tutti i “navigatori” hanno sempre dimostrato grande generosità verso la persona “malata” e la sua “caregiver”e questa è la chiave principale per percorrere con amore ogni tappa del cammino della vita.

María Teresa López López è stata presidente del Comitato spagnolo di bioetica (2012-2018).

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

PREV Chi è Michaela Stirling? Il più grande cambiamento nei libri di ‘Bridgerton’, spiegato
NEXT Gli scrittori che firmeranno alla Fiera del Libro di Madrid questo fine settimana