Yacobitti ha apprezzato il cambiamento di atteggiamento del Governo, ma ha detto che l’UBA si trova ancora in una situazione di emergenza economica

Yacobitti ha apprezzato il cambiamento di atteggiamento del Governo, ma ha detto che l’UBA si trova ancora in una situazione di emergenza economica
Yacobitti ha apprezzato il cambiamento di atteggiamento del Governo, ma ha detto che l’UBA si trova ancora in una situazione di emergenza economica

Emiliano Yacobitti ha evidenziato gli effetti della protesta studentesca in tutto il Paese

Gli echi della massiccia marcia dell’Università Federale di martedì scorso risuonano ancora nell’agenda politica locale. In questa occasione è intervenuto il vicerettore dell’Università di Buenos Aires, Emiliano Yacobittiche ha annunciato che questo lunedì il rettore dell’università, Ricardo Gelpiincontrerà il Ministro del Capitale Umano, Sandra Pettovello. In ogni caso ha chiarito la situazione “è lo stesso” rispetto a prima e ha ricordato che “L’UBA è in emergenza economica”.

Secondo il leader dell’Unione Civica Radicale, la massiccia mobilitazione nelle strade di Buenos Aires ha aperto in lui una nuova aspettativa: quella di “un cambiamento negli atteggiamenti di Javier Milei rispetto al nuovo interlocutore”, in riferimento al Sottosegretario all’Istruzione, Carlo Torrendell, al posto del sottosegretario alle Politiche universitarie, Alessandro Álvareze che sia il presidente che il portavoce presidenziale, Manuele Adorni“lo hanno chiarito le università pubbliche devono funzionare”.

L’adesione massiccia alla protesta universitaria in tutto il Paese

Durante un’intervista con Radio Mitral’ex deputato ha aggiunto che “ora è il momento di sedersi e parlare ed è positivo che sia così, dobbiamo essere consapevoli che il Governo deve rivedere la posizione di congelamento della tassa universitaria fino a gennaio 2023 perché è già stato dimostrato che si è trattato di un taglio di quasi l’80% e che non è altro che un piccolo aumento dell’inflazione che si è verificata”.

Riguardo alla massiccia mobilitazione di martedì, Yacobitti ha sottolineato che “la società è disposta a difendere l’istruzione pubblica” e ha nuovamente sottolineato il governo libertario prima dell’incontro di lunedì. “Abbiamo bisogno che questa situazione venga ricomposta perché con le tariffe elettriche arrivate a 577% più costosoun’inflazione del 300% più la svalutazione salariale sarebbe impossibile perché possa funzionare. Ratificaremo la richiesta di fondi ovvero mantenere il budget che avevamo, né più né meno che pagare salari moderatamente dignitosi”.

Una cartolina della congregazione della marcia universitaria di Mar del Plata (NA/José Scalzo)

Yacobitti ha portato un esempio: “professori e lavoratori universitari Hanno perso il doppio del potere d’acquisto del resto dei dipendenti statali: il 35% del loro reddito”. Inoltre, considera “una sciocchezza” che la CGT abbia promosso la marcia di martedì. “La gente è andata da sola, cercando cioè di delegittimare quanto accaduto invece che “il governo sia ricettivo e cambi l’atteggiamento pubblico: dobbiamo sederci e parlare del problema”, ha consigliato. “Quello che mi interessa è che le università pubbliche possano continuare ad avere un posto privilegiato nel mondo, anche dopo Qualunque cosa dica il presidente, la società lo giudicherà alle prossime elezioni, non vale la pena rispondergli.“, completare.

Yacobitti ha definito “sbagliata” la strategia del governo di “cercare di delegittimare e di togliere il centro di una giusta rivendicazione: al di là di coloro che militano nei partiti politici, tutti sul palco hanno capito che la regola era una marcia dell’università pubblica”. E ha concluso riguardo all’Esecutivo che “bisogna riconoscere che l’adeguamento delle università è un errore, non ha permesso loro di funzionare e lo rivedranno. La risposta dei cittadini alla marcia è stata scioccantela stragrande maggioranza erano giovani con una grande diversità ideologica.

Infine, si è definito “riformista” e ha suggerito che l’UBA debba essere in una “costante processo di riforme”. “Se lo chiedi a qualsiasi argentino oggi ti dirà che, a causa delle tasse che si pagano, lo Stato mi offre solo un’università di qualità in rapporto a quanto si paga”, ha concluso.

 
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