La Trans Health League e la ONG Colombia Diversa Hanno segnalato ritardi nella consegna dei farmaci per i trattamenti ormonali a cui si sottopongono le persone trans e non binarie in Colombia.
Secondo la denuncia, diverse persone appartenenti alla popolazione LGBTIQ+ si sono rivolte a queste organizzazioni in cerca di aiuto, dato che i loro Enti Amministrativi dei Piani Previdenziali (EAPB) non garantiscono i loro diritti alla salute.
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Pertanto, ritengono che le difficoltà di accesso ai farmaci ormonali essenziali per le persone trans e non binarie, come testosterone, antiandrogeni, spironolattone, estrogeni e altri trattamenti farmacologici utilizzati nei processi di affermazione dell’identità: “Mette a rischio la salute e la vita dignitosa di coloro che dipendono da questi trattamenti per il proprio benessere fisico ed emotivo.”.
Quanto sopra, affermano le organizzazioni, implica non solo una barriera e una limitazione per la salute delle persone trans e non binarie, che non accedono ai loro trattamenti; ma ha anche generato una disinformazione di fronte alla quale molte persone hanno dovuto speculare sui motivi della brusca sospensione delle cure mediche.
“Sebbene non esistano informazioni chiare che giustifichino le difficoltà di accesso ai medicinali, Molte persone ci hanno detto che le ragioni addotte nei loro EAPB/IPS sono carenze nel paese, mentre altre versioni sostengono che si tratti di un errore nella catena di approvvigionamento di questi prodotti.poiché questi non raggiungono i dispensari dell’EAPB”, hanno dichiarato Trans Health League e Colombia Diversa.
Considerato il ritardo nella fornitura di farmaci per cure ormonali, che viola i diritti alla salute della popolazione LGBTIQ+, le organizzazioni hanno chiesto al Ministero della Salute, all’Istituto Nazionale per la Sorveglianza Alimentare e Farmaco (Invima), alla Sovrintendenza alla Sanità e a tutti gli enti del sistema sanitario ad adottare misure immediate per garantire la fornitura ininterrotta di questi medicinali essenziali.
“Preoccupazione, che anche ci ha portato a presentare un diritto di petizione a questi entiper conoscere in dettaglio quali sono le ragioni e le misure concrete che gli enti responsabili hanno adottato per risolvere questa situazione”, hanno affermato.
Infine, hanno ricordato che bisogna occuparsi della salute e dei diritti delle persone trans e non binarie: “Chiediamo un’azione immediata per risolvere questa situazione e garantire che tutte le persone con identità di genere diverse abbiano accesso a cure mediche tempestive e complete”.
Il 24 aprile il Centro Popolare di Ricerca ed Educazione (Cinep) e la ONG Colombia Diversa hanno presentato l’ultima edizione della rivista Notte e nebbiain cui si evidenzia un peggioramento della violenza in Colombia.
Nel capitolo dedicato ai leader sociali LGBTIQ+, le organizzazioni hanno evidenziato che, alla data di pubblicazione del rapporto, Nel 2023 sono stati identificati 155 omicidi di persone appartenenti a questa popolazione, il che significa un aumento del 12% rispetto al 2022.
Per il Cinep “Essere un leader LGBTIQ+ è diventata una condanna a morte”. Alcuni casi ricordati di violazioni dei diritti umani contro questa popolazione sono: l’omicidio a Bogotá di Óscar Parada Torres, avvocato e rappresentante LGBTIQ+; quello di Franklin Pabón Camacho, attivista trans non binario del Consiglio Territoriale di Pace, Riconciliazione e Convivenza, assassinato a Malambo (Atlántico); quello di Alba Karina Velasco, donna lesbica e leader della comunità assassinata a Santander de Quilichao; quello di José Eduardo, detto “Guama”, a Cesar; e quello di La Gaby, ad Antioquia, che hanno perso la vita per mano dei paramilitari.