Legge di base: il 90% delle donne non potrà andare in pensione prima dei 65 anni

La discussione del secondo turno del Legge fondamentale alla Camera dei Deputati della Nazione inizierà questo lunedì. Tra molte altre modifiche, il governo di Javier Milei propone di abrogare la legge 27.705, del moratoria delle pensioni, lasciando circa 800mila persone senza la possibilità di accedere a la pensione. Assicurano che la nuova norma incide maggiormente donnepoiché 9 su 10 non potranno andare in pensione.

Il provvedimento mira ad eliminare la moratoria sulle pensioni e sostituirlo con l’Indennità di Pensione Proporzionale, destinata alle persone che compiono 65 anni senza aver maturato i 30 anni di contributi necessari per andare in pensione, come indicato nella Legge n. 24.241. Con questo migliaia di lavoratori che oggi sono in nero, senza registrazione, avranno meno possibilità di calcolare gli anni di contribuzione.

Precisamente, in Argentina, sono circa 8 milioni le persone che lavorano nell’economia informale, cioè non sono registrate e, quindi, non hanno contributi pensionistici.

L’ultima moratoria sulle pensioni approvata nel 2023 ha consentito a circa 10.000 residenti di Mendoza di accedere alla pensione. Secondo i dati Anses a cui MDZ ha potuto accedere, attualmente ci sono altri 10.000 residenti di Mendoza che potrebbero accedere al beneficio ma che non potrebbero farlo se la legge 27.705 venisse finalmente abrogata.

Foto: Rodrigo D’Angelo/MDZ.

Perché il provvedimento colpisce particolarmente le donne

“Secondo i dati ANSES, 6 su 10 donne che sono in pensione, lo hanno fatto attraverso la moratoria. Riguarda donne “che hanno dedicato gran parte della loro vita a compiti di cura non retribuiti o hanno lavorato nel settore informale”, spiega il rapporto preparato da CIJ ed ELA, in alleanza con Amnesty International, CELS, EcoFeminita, Fundar e FES Argentina.

“Nel nostro Paese il donne Svolgono il 75% dei compiti assistenziali. Questo è il motivo per cui hanno tassi di attività e formalità più bassi, salari più bassi e livelli di disoccupazione più elevati. Lavorano il doppio, ma il loro lavoro non conta. E raramente possono contribuire. Le disuguaglianze nel mercato del lavoro fanno sì che solo l’11% dei donne tra i 55 ed i 59 anni hanno più di 20 anni di contributi. Cioè, solo 1 su 10 donne prossimo alla pensione è nelle condizioni di poterlo fare”, ha affermato l’economista Mercedes D’Alessandro.

Foto: Rodrigo D’Angelo/MDZ.

Oltre al Legge fondamentale precisa che il reddito minimo per coloro che riescono ad accedere a questa prestazione pensionistica sarà quello stabilito dall’articolo 14 della legge n. 27.260. “La Pensione Universale degli Anziani consisterà nella corresponsione di una prestazione mensile pari all’ottanta per cento (80%) del reddito minimo garantito di cui all’articolo 125 della legge 24.241”, si legge nel suddetto articolo. Cioè, il PUAM è inferiore del 20% rispetto al la pensione minimo. Se trasferiamo questo al file la pensione minimo oggi – che è di 171.216,09 dollari – significa che la pensione universale per gli anziani è attualmente di 137.008,87 dollari. Questo è quanto guadagnerebbe oggi una donna su dieci sopra i 65 anni.

 
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