Il regime elude l’analisi statistica sulla povertà e sull’inclusione lavorativa a Cuba

Il regime elude l’analisi statistica sulla povertà e sull’inclusione lavorativa a Cuba
Il regime elude l’analisi statistica sulla povertà e sull’inclusione lavorativa a Cuba

UN nuovo rapporto della Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC) non dispone di dati ufficiali sulle politiche sociali, povertà e inclusione lavorativa a Cubaeludendo completamente la situazione critica che soffre la popolazione dell’Isola su questi temi.

Lui Il rapporto della CEPAL “Panorama sociale dell’America Latina e dei Caraibi 2023” conferma la limitata collaborazione del governo cubano con le analisi regionali sulle questioni socialiqualcosa di incongruente con la narrazione ufficiale sulla priorità delle politiche sociali, ha ritenuto l’economista Pedro Monreal, che ha pubblicato un https://twitter.com/pmmonreal/status/1786054008336974288 nel tuo account presso X.

Ad eccezione della menzione di Cuba in una tabella con dati demografici, Il governo “non ha fornito informazioni statistiche chiave riguardanti la povertà e i tassi di povertà estrema, la spesa sociale del governo o la spesa pubblica per le politiche di inclusione lavorativa”Monreal ha detto.

L’analista ritiene che “colpisca quello che sembra essere il ‘discontrollo’ ufficiale cubano riguardo ad un rapporto della CEPAL che si concentra sull’il’inclusione lavorativa, probabilmente uno dei problemi principali e una delle maggiori lacune concettuali nel mondo La politica economica cubana“.

La ristretta visione ufficiale cubana insiste nel nascondere il concetto di povertà (evitando di misurarlo), sostituendolo con un uso adattato del concetto di “vulnerabilità” che limita le persone vulnerabili a circa 300.000″, ha aggiunto.

“Escludendosi da un confronto regionale, Il governo cubano evita un’analisi ragionata della povertà e del lavoro dignitoso a Cubae riduce l’entità di ciò che riconosce come deprivazione materiale. Soprattutto, offusca la natura della povertà”, ha considerato.

Per l’analista, “la povertà a Cuba è, in larga misura, la conseguenza di una crisi di inclusione lavorativa, aggravata dalla frattura graduale e inarrestabile della capacità produttiva nazionale”.

Il crollo degli stipendi di quasi tre milioni di lavoratori statali a Cuba, dovuto al deprezzamento incessante del peso e all’inflazione persistente, non è apparso mercoledì sugli striscioni delle marce del Primo Maggio del regime. Il giorno prima, i dati pubblicati dall’Ufficio nazionale di statistica e informazione (ONEI) confermavano che il potere d’acquisto è diminuito di 21 punti percentuali nel 2023 rispetto all’anno precedente.

In questo panorama, ci sono sempre meno persone interessate a lavorare per lo Stato e produrre sotto il suo controllo e politiche fallimentari,

 
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