un prefetto uccise il suo compagno con tre proiettili e si sparò

un prefetto uccise il suo compagno con tre proiettili e si sparò
un prefetto uccise il suo compagno con tre proiettili e si sparò

I due si erano conosciuti lavorando in Prefettura Navale Argentina (PNA). Come risultato della relazione, hanno avuto un figlio, che ora ha 2 anni. Ma tutto finirà in tragedia: l’uomo ucciderà la donna e si sparerà alla testa.

Il femminicidio seguito da suicidio è stato registrato venerdì scorso a Molo Sudquartiere Avellaneda, in una casa situata in via Sargento Ponce 800.

Una chiamata al 911, intorno alle 21, segnalava rumori di spari in casa.

Quando gli agenti del Comando Pattuglia di Avellaneda sono arrivati ​​sul posto, hanno trovato la scena brutale: nel soggiorno i due corpi giacevano faccia in su sul pavimento, circondati da una grande pozza di sangue.

Come hanno stabilito i ricercatori, Rafael Horacio Díaz (32)un caporale dell’ANP, ne ha sparati tre Sandra Natalia Almirón (34)anche lui membro della stessa forza federale, e poi si suicidò da un colpo alla testa.

Díaz e Almirón lavoravano nella Prefettura Navale argentina.

Accanto al corpo del prefetto, in servizio alla Darsena Sud, è stata ritrovata la sua pistola calibro 9 millimetri.

Almirón, che lavorava a La Boca, era stato colpito tre volte al petto, ma respirava ancora. E nonostante sia stata portata d’urgenza all’Ospedale Generale Acuto Interzonale Presidente Perón, è morta durante il viaggio.

Gli esperti della Polizia Scientifica hanno confermato che è stata sequestrata l’arma del prefetto: una Pietro Beretta 92 FS, calibro 9 millimetri, con quattro proiettili nel caricatore. Inoltre, sulla scena sono stati rinvenuti quattro baccelli serviti.

Il prefetto Rafael Horacio Díaz (32 anni) ha ucciso a colpi di arma da fuoco la sua compagna, Sandra Natalia Almirón (34 anni), e si è suicidato nel Dock Sud.

La vittima era originaria del comune di Santa Ana, a Misiones, ed era madre di due figli, di 6 e 2 anni, i più piccoli nati dalla sua relazione con il femminicidio.

Ancora non riesco a credere a tutto questo, come è possibile che un pazzo come questo sia in servizio? Perché hai fatto questo con mia sorella, mio ​​​​Dio, dacci la forza per continuare con questo“, ha scritto su Facebook un parente di Almirón.

Sul caso è intervenuta l’UFI n. 4 di Avellaneda-Lanús, guidata da Mariano Zitto.

 
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