I grandi amori di Madre Maria di San Giuseppe, di María García de Fleury

I grandi amori di Madre Maria di San Giuseppe, di María García de Fleury
I grandi amori di Madre Maria di San Giuseppe, di María García de Fleury

7 maggio 2024 – 7:41

Di María García de Fleury

Diffondere la vita e l’opera religiosa di Madre María de San José, che visse in un Venezuela pieno di conflitti politici e sociali, è una necessità, perché promuove lo spirito di appartenenza del popolo dello Stato di Aragua e di tutti i venezuelani. Il 7 maggio 1995 è diventata la prima donna beata del Venezuela in una solenne cerimonia in Vaticano guidata da Papa Giovanni Paolo II.

Madre Maria di San Giuseppe sentiva un grande amore per l’Eucaristia che è il pane della vita, presenza reale di Dio nell’ostia consacrata, sentiva un grande amore anche per la Vergine, per la preghiera del Santo Rosario e per l’aiuto ai più bisognosi .

Laura Evangelista Alvarado Cardozo, questo era il suo nome da giovane, nacque il 25 aprile 1875 a Choroní, stato di Aragua, Venezuela. Fin da piccola decise di donarsi anima e corpo a Gesù Cristo, la chiamavano la figlia di Cristo perché portava come collana un grande crocifisso. A soli 13 anni pronunciò il voto privato di verginità e iniziò così il suo cammino verso la santità “Voglio essere santa, ma veramente santa”, disse, sempre concentrata sull’Eucaristia, sull’amore e sull’aiuto ai più bisognosi. ed espropriato.

A quel tempo in Venezuela non c’erano conventi così pensò di lasciare il paese e farsi suora di clausura, ma a causa di una pestilenza, padre López Aveledo, che era parroco locale, insieme a Laura e alcuni amici fondarono l’Ospedale San José per prendersi cura dell’enorme numero di malati della zona, questo è stato il primo ospedale di Maracay. Ricordiamo che all’inizio del XX secolo in Venezuela non esistevano servizi ospedalieri, ma cliniche e dispensari di medicina rurale. Il paese era governato dal generale Antonio Guzmán Blanco che perseguitò apertamente la Chiesa cattolica, chiuse i templi e la spogliò arbitrariamente. i suoi beni.

Nel 1901 nacquero le Agostiniane Recollette del Cuore di Gesù, fondate da Laura Evangelista che adottò il nome di Maria di San Giuseppe Nel convento la sua stanza era sempre accanto a dove si trovava il Santissimo Sacramento perché diceva “Nell’Eucaristia è mia tesoro e lì c’è il mio cuore”, per questo uno dei compiti primari delle suore era e continua ad essere quello di preparare ostie, per poi donarle ai sacerdoti affinché possano consacrarle e consegnare così a tutti il ​​corpo di Cristo.

María de San José trascorreva ore davanti al Santissimo Sacramento preparando ostie, dal momento della fondazione della congregazione fino alla sua morte fu la superiora in generale portando avanti l’opera sociale di San José e poi la estese alle case per bambini come la casa Inmaculada Concepción per l’accoglienza delle ragazze abbandonate o senza casa, che continua ad essere un riferimento obbligato di quella dedizione agli altri che Madre María de San José ha lasciato per quasi 80 anni.

Morì il 2 aprile 1967, la frase che riassume parte della sua vita e della sua opera è “gli scarti di tutti, quelli che nessuno vuole ricevere, quelli sono nostri”. Ha vissuto con grande sensibilità umana il comando di Gesù nel Vangelo: “amatevi gli uni gli altri”. Gesù nell’Eucaristia era il nucleo, il centro, la ragione dominante del suo essere e del suo agire, l’aspirazione profonda e costante alla santità, perché sapeva che con Dio si vince sempre!

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