Calma nelle prime ore dello sciopero generale in Argentina

Calma nelle prime ore dello sciopero generale in Argentina
Calma nelle prime ore dello sciopero generale in Argentina

Buenos Aires, 9 maggio (EFECOM).- La calma è la norma generale nella quale l’Argentina convive dalla mezzanotte (03:00 GMT) di questo giovedì, inizio di uno sciopero generale di 24 ore, il secondo sotto il mandato del partito ultraliberale Javier Milei come presidente del paese.

Lo sciopero dei trasporti pubblici – autobus, treni e metropolitane – è uno degli eventi più importanti della giornata, a differenza di quanto accaduto il 24 gennaio, quando la Confederazione Generale del Lavoro (CGT) ha indetto il suo primo sciopero generale sotto la guida di Milei gestione e quel settore è stato sospeso solo dalle 19:00 (22:00 GMT) fino alla fine della giornata.

Tuttavia, sebbene l’Unión Tranviarios Automotor (UTA) abbia aderito all’appello, la società DOTA ha scelto di non seguirlo e, come riferito dal Segretario dei Trasporti argentino, 42 linee di autobus (autobus urbani) operano nell’area metropolitana di Buenos Aires Aires (AMBA), che comprende la capitale e i suoi dintorni.

Poca gente per strada – rispetto al consueto trambusto mattutino – e tante piccole attività commerciali aperte compongono l’immagine di molti quartieri di Buenos Aires e provincia, dove risiede più di un terzo dei 46 milioni di abitanti dell’Argentina, anche se la disoccupazione si estende all’intero paese.

I lavoratori statali, del settore bancario, del commercio (grandi magazzini), dell’istruzione, del trasporto aereo commerciale e delle merci, sostengono questo sciopero, che avviene pochi giorni dopo la grande mobilitazione di piazza per la Giornata Internazionale dei Lavoratori, l’Ultima 1 maggio, manca un giorno alla scadenza dei cinque mesi dall’inizio del governo Milei.

Il settore sanitario presterà un’attenzione minima, dando priorità al servizio di emergenza.

A differenza di gennaio, quando la CGT ha indetto il primo sciopero generale nel paese dal maggio 2019 – sotto il governo del centrodestra Mauricio Macri (2015-2019) -, questo giovedì non ci sarà una grande mobilitazione e la principale confederazione sindacale cerca paralizzare il Paese di fronte alle riforme strutturali che l’Esecutivo sta cercando di attuare.

I sindacati protestano contro il forte aggiustamento imposto dalle politiche di Milei, che ha assunto la carica presidenziale il 10 dicembre, e dalle riforme strutturali contenute nelle Basi di Legge e Punti di Partenza per la Libertà degli Argentini, il progetto stella del partito ultraliberale presidente, che ha ottenuto mezza sanzione alla Deputati ed è ora in attesa di essere processato al Senato.

Tra queste riforme figurano la delega dei poteri legislativi all’esecutivo, la privatizzazione delle imprese, l’istituzione di un regime speciale di investimenti e una riforma del lavoro, descritta dal partito al potere come “modernizzazione”. EFECOM

cmm/maggio

(foto) (video)(Live)

 
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