La comunità del distretto di Reina, a Cienfuegos, è diventata l’epicentro di una preoccupante epidemia di epatite A, mettendo in allerta le autorità sanitarie e la comunità.
Il dottor Liván Rojas Lantigua, responsabile della gestione sanitaria a Cienfuegos, ha sottolineato in una conferenza stampa la concentrazione di casi in quattro isolati del distretto di Reina e il presunto “sforzo” per effettuare il controllo del focolaio della malattia.
“La maggior parte dei casi si concentra in quattro isolati di quel distretto, dove si effettua il controllo mirato della malattia, che ha un periodo di incubazione che varia tra i 15 e i 50 giorni”ha sottolineato, come riportato dal media ufficiale Perlavisión.
La nota informativa precisa che dalla diagnosi del primo caso, appartenente all’ufficio 3 del policlinico José Luis Chaviano, sono state intensificate le azioni sanitarie volte a prevenire la diffusione del virus.
Non sono però stati forniti dettagli sul numero totale dei contagiati né sull’evoluzione dell’epidemia, che ha tenuto la popolazione con il fiato sospeso sulla situazione epidemiologica.
Secondo quanto riferito dalla stessa emittente televisiva, più di 5.000 abitanti delle comunità di Reina sono stati in qualche modo colpiti dalla situazione.
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Sebbene il controllo dei focolai per individuare il virus sia concluso, continuano ad essere effettuati accertamenti nelle case per mantenere la sorveglianza sanitaria, concentrandosi sulla storia epidemiologica dei contatti e sul trattamento sintomatico dei pazienti infetti.
Allo stesso modo, si menziona che, presumibilmente, alle famiglie sarebbe stato dato accesso all’ipoclorito di sodio, essenziale per disinfettare l’acqua che consumano.
D’altro canto, gli abitanti di Cienfuegos mostrano la loro preoccupazione non solo per la malattia, ma anche per la carenza di medicinali sia in quella regione che in ogni angolo dell’isola comunista.
Editoriale di Cubani nel Mondo
