CÓRDOBA C3A CINEMA ESTIVO | Il cinema estivo del C3A si apre il 18 luglio con ‘Animalia’ di Sofía Alaoui

CÓRDOBA C3A CINEMA ESTIVO | Il cinema estivo del C3A si apre il 18 luglio con ‘Animalia’ di Sofía Alaoui
CÓRDOBA C3A CINEMA ESTIVO | Il cinema estivo del C3A si apre il 18 luglio con ‘Animalia’ di Sofía Alaoui

Il cinema estivo del C3A si apre il 18 luglio con ‘Animalia’ di Sofía AlaouiCORDOVA

Il Centro Andaluso d’Arte Contemporanea (CAAC) e il Centro di Creazione Contemporanea dell’Andalusia (C3A), con sede rispettivamente a Siviglia e Córdoba, presentano anche quest’anno il loro tradizionale Serie di film estivi che si svilupperà tra il 5 giugno e il 29 agosto, anche se a Córdoba si inizierà il 18 luglio. La serie è curata da Pablo García Casado, responsabile dell’area audiovisiva dell’Agenzia Andalusa delle Istituzioni Culturali (AAICC), e sotto il nome di ‘Sei lettere d’amore al cinema’ presenta sei opere di registi esordienti, ognuno di nazionalità diversa. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.

La programmazione di questa edizione, che si avvale della collaborazione della Filmoteca de Andalucía, è composta da sei film“diretto da uomini e donne che hanno girato senza paure né aspettative, solo con il desiderio di scrivere la propria storia”, Lo ha detto García Casado in un comunicato. Attraverso questa proposta estiva della CAAC e della C3A si intende offrire proposte che sfidano e propongono nuovi modi di guardare, di rileggere gli attuali contesti politici e sociali.

La prima opera è la lettera del giovane regista marocchino Sofia Alaui (Casablanca, Marocco, 1990). ‘Animali’su cui verrà proiettato 5 giugno al CAAC e 18 luglio al C3A. È una finzione estrema che parla di un’apocalisse plausibile, invitando lo spettatore a indagare gli effetti devastanti della religione estrema, delle disuguaglianze economiche e di genere e del potere onnicomprensivo di uno stato di polizia.

La seconda delle lettere è scritta dall’argentino Ingrid Pokropek (Buenos Aires, 1994). “I toni maggiori” È una favola intima che racconta gli strani effetti che una protesi metallica genera nel corpo di un adolescente, facendogli percepire la realtà in un modo davvero unico; una narrazione che presenta il momento della giovinezza in cui si scopre che c’è qualcosa che comincia a non quadrare. Il CAAC ospiterà questo lavoro il 12 giugno e il C3A il 25 luglio.

La terza opera parla del viaggio verso l’età adulta, “Come fare sesso”che viene dal Regno Unito di Molly Manning Walker alla CAAC il 19 giugno e il 1 agosto al C3A. In esso, un gruppo di adolescenti britannici in un luogo imprecisato che potrebbe essere Magaluf, Ibiza o la costa adriatica, iniziano un viaggio iniziatico dove droga, musica techno e balconi fanno da sfondo al ritratto in prima persona di una ragazza il cui umore fluttua. durante le 24 ore.

La quarta carta è a road movie sovversivo nel sud della Spagna, e lo scrivono Maria Gisèle Royo (Caracas, Venezuela, 1993) e Giulia de Castro (Avila, Spagna, 1984). “In movimento” (26 giugno al CAAC e 8 agosto al C3A) è un viaggio a bordo di una Chevrolet bianca, con musica di Burrito Kachimba di Derby Motoretadove personaggi al limite vivono in superficie il desiderio di maternità, il rovescio della queerness, l’amore e l’amicizia.

Dalla Colombia arriva “Golan”, in quale Orlando Cluzat (Cali, Colombia, 1975), ha posto in primo piano un adolescente che si confronta con un mondo in cui persistono machismo, razzismo e xenofobia. Una visione ostile che affronta anche dolore e perdita dei propri cari, solitudine, i rituali di accesso alla vita adulta e la crisi del modello familiare tradizionale. Puoi goderti la proiezione il 3 luglio nella capitale Siviglia e il 22 agosto a Córdoba.

L’ultima delle proiezioni è ‘Germania’, Di Maria Zanetti (Buenos Aires, Argentina, 1980), che verrà proiettato il 10 luglio al CAAC e il 29 agosto al C3A. Il regista colloca l’azione in Argentina all’inizio degli anni ’90, in un’atmosfera familiare allo stesso tempo accogliente e soffocante, in cui la protagonista si troverà al bivio tra rompere il guscio della casa di famiglia e trovare la propria strada. . Dal tono intimo e contenuto, Zanetti costruisce una storia della propria adolescenza.

 
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