La FAO evidenzia il suo programma per migliorare i suoli agricoli a Cuba

La FAO evidenzia il suo programma per migliorare i suoli agricoli a Cuba
La FAO evidenzia il suo programma per migliorare i suoli agricoli a Cuba

Una nota diffusa dall’ufficio stampa della FAO indica che questa iniziativa mira a liberare terreni per la coltivazione e l’allevamento dalla pianta invasiva Dichrostachys cinerea, nota come marabou, per “ripristinare le operazioni agricole e i paesaggi, aumentare la resilienza climatica e trasformare le vite”.

Il marabù copre vaste distese di terre un tempo produttive in tutta Cuba, motivo per cui nel 2020 il governo della nazione caraibica e la FAO hanno potuto lanciare un programma finanziato dalla GCF, per contribuire a migliorare la situazione.

L’obiettivo generale del progetto, per il quale sono stati stanziati 120 milioni di dollari, è sviluppare sistemi agroalimentari più sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici nelle aree occupate per lo più da marabù e praterie degradate.

Cuba, sottolinea il rapporto, è un piccolo stato insulare in via di sviluppo particolarmente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, e precisa che in particolare le sue province di Villa Clara, Matanzas e Las Tunas soffrono di siccità ricorrenti, degrado del suolo e salinità.

Nell’ambito del progetto, i piccoli agricoltori di queste tre province hanno ricevuto macchinari, tra cui trattori, decespugliatori, trinciatrici e aratri, mentre più di 4.500 agricoltori, tra cui 900 donne, hanno ricevuto formazione.

Finora sono stati sradicati più di 5.100 ettari (ha) di marabù e si stanno istituendo sistemi forestali, agroforestali e silvopastorali su oltre 6.500 ettari di terreno, con alberi, arbusti e colture agricole, oltre all’allevamento. del bestiame su quegli appezzamenti.

Queste pratiche aiutano a migliorare la fertilità del suolo, oltre a eliminare i gas serra dall’atmosfera, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento ad essi, aggiunge la fonte.

Gli agricoltori ora producono carne, latte, verdura, frutta e cereali in modo sostenibile dal punto di vista ambientale, si legge nell’articolo, citando le dichiarazioni del piccolo agricoltore Mariano Quintero, che nella fattoria El Despertar a Corralillo, Villa Clara, è riuscito ad espandere le sue colture grazie al sostegno di quel programma

Quintero ha affermato che decenni di allevamento insostenibile a Corralillo hanno causato il pascolo eccessivo, il degrado e l’erosione del suolo, e che il terreno è stato infestato dal marabù, e grazie a questa iniziativa della FAO e della GCF, nei suoi 67,5 ettari è riuscito a coltivare manioca, mais, zucca e fagioli, mentre progetta di piantare alberi da frutto e allevare bestiame.

Mariano ha spiegato in dettaglio come lo staff del progetto ha spiegato loro in anticipo come funzionava il macchinario e le sue capacità, e ha affermato che “vedere i macchinari pronti per andare a lavorare sul marabù è stato incredibile”.

“Sono macchine impressionanti” e “ci ha riempito di gioia vedere la luce alla fine del tunnel”, ha detto.

mem/ort

 
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