Nel pomeriggio di venerdì 7 giugno sono stati segnalati due attentati terroristici che hanno riportato ancora una volta nel dibattito nazionale le difficoltà del governo di Gustavo Petro nel controllare le azioni dei gruppi armati nel sud-ovest della Colombia. Il primo è stato l’esplosione di un’autobomba nella località di Robles (Jamundí) intorno alle 16,30, a pochi metri dalla sottostazione della Polizia.
Poi, intorno alle 17:10, sono stati fatti esplodere una serie di ordigni esplosivi che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati lanciati da tre droni e da una rampa posizionata su un autocarro con cassone ribaltabile. Secondo quanto riferito, l’obiettivo dell’attacco era la stazione di polizia di Popayán Tempo.
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Anche se al momento non sono state segnalate vittime, l’indignazione per gli attacchi non ha tardato a manifestarsi. Una delle prime a parlare – e una delle più veementi – è stata la deputata María Fernanda Cabal, che nel suo account X ha messo in dubbio il modo in cui il presidente Petro ha gestito la situazione dell’ordine pubblico nella regione.
“Un nuovo attacco terroristico con una bomba cilindrica contro il comando della Polizia di Cauca nella città di Popayán. Il Paese nelle mani di inetti al potere e di banditi nelle strade. Dio ci permetta di restituire la libertà e l’ordine al Paese”, ha scritto il senatore in relazione all’attentato nella capitale del Cauca.
Poi, riferendosi anche a quanto accaduto a Robles, ha puntato direttamente contro il presidente. “Due attacchi terroristici nel Paese oggi. Attacco con bomba cilindrica contro il comando della polizia di Cauca a Popayán. Attentato con un’autobomba nella località di Robles, zona rurale di Jamundí. Mentre Petro fa politica a buon mercato per farsi rieleggere”ha scritto.
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