La democrazia e i suoi tre poteri

La democrazia e i suoi tre poteri
La democrazia e i suoi tre poteri

Cari lettori, oggi vorrei offrire un parere per definire quali sarebbero a mio avviso le azioni basilari e fondamentali di ciascuno dei tre poteri dello Stato. E le sue funzioni, nel quadro della vita democratica, o nello sviluppo di una repubblica governata democraticamente, cioè attraverso le istituzioni democratiche. Tali poteri, è noto, sono l’esecutivo, il legislativo e il giudiziario.

Il Potere Esecutivo è assolutamente responsabile del governo della Nazione, attraverso quello che io chiamo un “sistema unitario”. Il potere legislativo è responsabile della generazione delle leggi, di propria iniziativa o tramite l’esecutivo. E alla Magistratura spetta la funzione di decidere sì o no quando riceve una denuncia su un fatto, anche se non rileva mai cosa non va (almeno questo è quello che vedo).

Con questa struttura il popolo, cioè i cittadini, noi che non abbiamo voce, non siamo né arte né parte. Siamo alla deriva, perché il Legislativo fa e disfa in “nome” del popolo, ma se il popolo vuole sporgere denuncia contro l’operato di qualsiasi potere, deve essere accompagnato da un avvocato, al quale si deve pagare il prezzo commissioni. Nessuno dei tre poteri è al servizio del popolo, dei cittadini.

Ora mi chiedo: se nella costruzione della democrazia una delle tre gambe è la Giustizia, che serve a sanare i conflitti, quando agisce? Lo fa in adempimento del suo obbligo, oppure a causa di una denuncia avanzata da un altro organismo democratico o da un cittadino (attenzione, è già stato detto, se va un cittadino, non lo assistono)? Ma, sfortunatamente, ciò che è chiaro è che la Giustizia non agisce mai motu proprio, anche se ha i pubblici ministeri a svolgere questo compito. E quando agiscono da soli? Conosciamo la risposta: mai.

Nel funzionamento della democrazia esiste effettivamente un “quarto potere” ed è quello che il giornalismo incarna, ma è noto che molti dei suoi riferimenti non sono neutrali. Alcuni sono a favore del governo e altri contrari, anche se il giornalismo è l’unico mezzo con cui si scopre qualcosa. Date queste prove… Noi, le persone, i cittadini, dove possiamo ottenere informazioni con prove reali?

La democrazia dovrebbe essere gestita dal popolo, utilizzando la sua capacità di discernimento, ma noi cadiamo nella pratica comune: criticare ciò che ci è più vicino o che possiamo rendere “visibile”, l’Esecutivo e il Legislativo, poiché in un modo o nell’altro hanno sempre ricevuto alcune informazioni da loro. Ma ciò di cui non impariamo mai nulla è la magistratura. Ecco perché è bene chiarire alcune cose, se questo aiuta a conoscere le responsabilità che corrispondono a ciascun potere.

L’esecutivo e il legislativo sono eletti dai cittadini, con un certo periodo di carica. D’altra parte, i membri della magistratura sono nominati dagli altri due rami della democrazia. Ciò trasforma i suoi membri in pubblici ufficiali (impiegati dello Stato) e rimangono nella loro carica fino al compimento dei 75 anni. È un potere che in questo senso gode di totale indipendenza dal governo in carica, poiché l’Esecutivo può licenziare un ministro, ma non può licenziare un giudice.

Ai giudici viene assegnato lo stipendio, senza generare alcun reddito; Non hanno un sindacato che possa fermarli; Non vanno in pensione a 65 anni come il cittadino medio e non so come se la passano con le tasse… Allora mi chiedo, da cittadino, se sono la riserva della democrazia, che garanzie ho io dopo aver visto il azioni che dimostrano? alcune di esse, che manterranno in vigore il controllo che la Giustizia deve generare. Tutto dipende ancora dalla resistenza della gente, che in queste circostanze è un convitato di pietra.

Per dare loro un po’ di lavoro, propongo che le leggi approvate dal Potere Legislativo vadano alla Corte Suprema, affinché possa verificare che siano conformi alla Costituzione e alle norme vigenti. Logicamente dovremmo determinare un tempo in cui governeranno, perché se li lasciassimo al loro tempo non avremmo leggi. Così, invece, li vedremmo lavorare come fanno i cittadini: giorno per giorno.

In breve, dovremmo pensare a come perfezionare la democrazia. E varrebbe la pena iniziare riconoscendo che quella che stiamo vivendo forse non è una “vera” democrazia, ma piuttosto una buona “simulazione” di essa. Ecco perché, come dico sempre: il mio Paese soffre!

 
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