Fecode convoca il Consiglio nazionale per definire lo sciopero dovuto alla legge statutaria sull’istruzione

Fecode convoca il Consiglio nazionale per definire lo sciopero dovuto alla legge statutaria sull’istruzione
Fecode convoca il Consiglio nazionale per definire lo sciopero dovuto alla legge statutaria sull’istruzione

Questo venerdì Fecode ha respinto il consenso raggiunto dal governo con i partiti dell’opposizione per sbloccare il progetto di legge legale sull’istruzione.

Foto: El Espectador – Mauricio Alvarado

Il Comitato Esecutivo della Federazione Colombiana degli Educatori (Fecode), il principale sindacato degli insegnanti, ha annunciato per il 10 giugno un Incontro Nazionale virtuale sul progetto di legge legale sull’istruzione e sulla situazione sanitaria nei territori.

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Questo venerdì (7 giugno) Fecode ha respinto il consenso raggiunto dal Governo con i partiti dell’opposizione per sbloccare il progetto di legge sull’istruzione approvato nel terzo dibattito al Senato il 5 giugno e che ora attende solo un dibattito per diventare legge.

Nel comunicato in cui convoca la Giunta nazionale, Fecode sottolinea che “i diversi gruppi hanno conciliato un testo che distorce l’essenza, lo spirito e il riconoscimento del diritto fondamentale all’istruzione, garantito e finanziato dallo Stato”.

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D’altra parte, nella lettera diffusa venerdì in cui respingeva il consenso, il sindacato precisava che il progetto non era stato consultato e che, al contrario, “molte proposte che avevamo prontamente depositato nello sviluppo erano state ignorate dai dibattiti , allo scopo di essere discusse e recepite, come affermato nel processo parlamentare, sono state sorprendentemente inserite proposte assurde e regressive che distorcono completamente il riconoscimento del diritto fondamentale all’istruzione.

Tra le proposte segnalate da Fecode c’è la presunta creazione di voucher scolastici o “vaucher” che “permettono chiaramente la privatizzazione e la commercializzazione dell’istruzione con il pretesto di migliorare la qualità e l’errore della partecipazione”. Inoltre, afferma il sindacato, il progetto concordato “nega il carattere obbligatorio dei gradi di transizione, dell’asilo e della scuola dell’infanzia” e crea quello che chiamano “un apparato burocratico non necessario per l’ispezione, la sorveglianza e il controllo, come la Sovrintendenza all’Istruzione”, quando Secondo quanto dicono, il Ministero dell’Istruzione ha già questi poteri.

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Il sindacato ha chiesto al Governo di non consentire l’approvazione del progetto, nonostante sia stata proprio la ministra dell’Istruzione, Aurora Vergara, a festeggiare nel terzo dibattito l’accordo con l’opposizione che ha permesso l’approvazione del progetto.

 
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