La Colombia sospende le esportazioni di carbone verso Israele; chiede la fine degli attacchi a Gaza

La Colombia sospende le esportazioni di carbone verso Israele; chiede la fine degli attacchi a Gaza
La Colombia sospende le esportazioni di carbone verso Israele; chiede la fine degli attacchi a Gaza

Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha annunciato sabato che il paese sudamericano, il più grande fornitore di carbone a Israelesospenderà le esportazioni di quel carburante verso quella nazione del Medio Oriente premere per la cessazione delle azioni militari a Gaza.

“Sospenderemo le esportazioni di carbone verso Israele finché il genocidio non finirà”, ha scritto il presidente colombiano sul suo account X.

Petro ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele all’inizio di maggio per protestare contro le sue azioni militari a Gaza, mentre chiudeva l’ambasciata colombiana a Tel Aviv e ordinava l’apertura di un’ambasciata nella città palestinese di Ramallah.

Raccomandiamo: i legislatori statunitensi confermano che Netanyahu parlerà davanti al Congresso il 24 luglio.

Il presidente colombiano ha criticato duramente il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e ha chiesto unirsi al caso del Sudafrica che accusa Israele di genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia.

Israele nega le accuse secondo cui la sua guerra viola la convenzione internazionale sul genocidio.

Petro ha pubblicato un progetto di decreto preparato dal Ministero del Commercio, dell’Industria e del Turismo che sarà disponibile per commenti sulla pagina ufficiale di quel portafoglio tra l’11 e il 17 giugno ed entrerà in vigore cinque giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

Le considerazioni dello schema di decreto menzionano “l’ gravi violazioni dei diritti umani attribuite a Israele nei confronti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza.”

Secondo l’American Journal of Transportation, la Colombia è il maggiore fornitore di carbone di Israele, rappresentando oltre la metà delle sue importazioni.

Israele fa affidamento sul carbone per il 20% della sua produzione di elettricitàma secondo la pubblicazione tale cifra dovrebbe scendere al 3%.

L’Associazione mineraria colombiana (ACM) ha avvertito venerdì che il possibile divieto delle esportazioni di carbone verso Israele da parte del governo Petro costituirebbe una violazione degli accordi internazionali che metterebbe a rischio la fiducia del mercato e gli investimenti stranieri nel paese.

Colombia e Israele hanno un accordo di libero scambio in vigore dal 2020 e l’accordo stabilisce che non possano esserci divieti o restrizioni all’importazione o all’esportazione di merci dai due paesi, secondo l’ACM.

La Colombia, il quinto maggiore esportatore di carbone al mondo, nel 2023 ha inviato 56,7 milioni di tonnellate ai mercati internazionali. L’anno scorso ha esportato circa tre milioni di tonnellate in Israeleche secondo le statistiche ufficiali rappresentava il 5,4% del totale delle vendite estere del paese.

Raccomandiamo: Israele salva 4 ostaggi durante un’operazione a Gaza; Hamas sostiene che l’attacco ha causato la morte di 210 persone.

Il settore del carbone colombiano, una delle principali fonti di entrate da esportazioni, tasse e royalties per il governo, è gestito da multinazionali come Drummond e Glencore.

Con informazioni provenienti da Reuters.

ORP

 
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