La raccolta di Cordoba è aumentata solo grazie ai Profitti, ma il trend è negativo – Commercio e Giustizia

I ricavi totali sono cresciuti del 7% in termini reali. Tuttavia, è stata la compartecipazione a generare profitti, una situazione che non si ripeterà di tale portata. Le risorse proprie hanno continuato a diminuire. L’aumento delle insolvenze patrimoniali è preoccupante. Per ora escludono un piano di pagamento

La raccolta totale della Provincia di Córdoba ha raggiunto nel mese di maggio i 612.818 milioni di pesos, un importo che rappresenta un aumento reale del 7% e mette così fine ad una serie negativa di otto mesi consecutivi di riduzioni a valori costanti.

Tuttavia, il risultato positivo che hanno mostrato i conti pubblici ha una sola spiegazione: le entrate straordinarie che hanno apportato le Irpef e che hanno trainato non solo la compartecipazione ma sono riuscite anche a invertire il vero calo della riscossione propria della Provincia, che ha registrato una diminuzione del 18%, sempre a valori costanti.

I dati comunicati ieri dall’Esecutivo rappresentano un’eccezione, in un contesto recessivo che non accenna a invertirsi nel breve termine.

In questo contesto, le fonti consultate da Commercio e Giustizia Hanno ammesso che, se non fosse stato per le entrate eccezionali apportate da Ganancias, la raccolta di maggio avrebbe continuato sulla sua strada negativa.

Nello specifico, come riportato giorni fa da questi media, le risorse nazionali, nel loro insieme, hanno registrato a maggio un aumento del 24% in termini reali rispetto al 2023. Sia gli utili che l’imposta sul valore aggiunto (IVA) hanno svolto un ruolo di primo piano tra le imposte nazionali origine. Insieme, a maggio 2024 rappresentavano il 96% di questa tipologia di tasse.

Tuttavia, nel mese di maggio si è distinta la forte crescita dei profitti, che hanno contribuito per quasi due pesos su tre al totale delle imposte di origine nazionale.

Nel quinto mese dell’anno, le risorse condivise con le province hanno mostrato, nel caso di Córdoba, un aumento del 19% in termini reali.

La disaggregazione delle imposte nazionali ha rivelato che l’IVA al netto dei rimborsi è diminuita ad un tasso annuo del 19% in termini reali, mentre la riscossione degli utili ha mostrato un aumento reale di circa l’82%.

Questo aumento straordinario si spiega, da un lato, perché la presentazione e il pagamento dei saldi DDJJ delle aziende che chiudono i bilanci a dicembre sono scaduti a maggio.

D’altra parte, un’altra causa è stata il fatto che le società con asset dollarizzati hanno registrato significative plusvalenze a seguito della svalutazione del tasso di cambio avvenuta nel dicembre 2023, una situazione che implicava che pagassero più imposte sul reddito.

Infatti, l’incidenza della compartecipazione alla raccolta totale della Provincia nel mese di maggio rappresentava 7 su 10 pesos ricevuti, quando solitamente il contributo è del 60%.

Loro, in declino

Per quanto riguarda la riscossione propria dell’Agenzia delle Entrate, le entrate delle imposte provinciali legate all’attività economica, come Reddito Lordo (IIBB) e Bolli, sono diminuite rispettivamente del 7% e del 17% su base annua, sempre in termini reali.

L’imposta principale per il suo impatto è stata l’IIBB, che ha rappresentato il 77% della propria riscossione, e a maggio ha mostrato un calo reale del 7% su base annua.

La recessione generalizzata e l’inflazione che comincia ad attenuarsi, hanno portato ad un andamento decisamente negativo di quell’obbligo, fondamentale per le risorse provinciali.

Nel caso dei Francobolli, che detiene una quota del 7% nella propria collezione, si è registrato un calo in termini reali del 17%, sempre rispetto a un anno fa.

Da parte loro, le cosiddette imposte patrimoniali, con una quota del 9% nella riscossione provinciale, sono diminuite di circa il 65% in termini reali rispetto a maggio 2023.

Nel caso del settore immobiliare il calo reale è stato del 71% su base annua.

Nel frattempo, l’imposta automobilistica ha presentato una diminuzione del 16% a valori costanti, rispetto allo stesso mese del 2023.

“C’è un impatto della crisi che a maggio è stato invertito solo dall’eccezionale miglioramento dei profitti, ma la proiezione è che il calo della raccolta ritornerà a giugno e continuerà finché non ci sarà ripresa dell’economia”, ha ha rivelato a questo mezzo una fonte di finanza.

Oltre all’impatto generato dalla crisi economica sull’IIBB o sui francobolli, c’è ora anche una riduzione nella riscossione delle tasse sulla proprietà, che, sebbene abbiano un impatto minore sul reddito totale, sono importanti in un momento in cui ogni peso torna a crescere. .

In particolare, come ha spiegato l’informatore, sebbene molti contribuenti abbiano scelto di pagare la tassa unica in base al fatto che quest’anno si è deciso di adeguare le retribuzioni mensili a coloro che pagavano mensilmente, i contribuenti che hanno scelto di rateizzare i loro pagamenti hanno iniziato a rimanere indietro nel rispettare con Il dovere.

“Il problema è che, a differenza dei servizi che ti tagliano direttamente se non paghi, le persone scelgono di non pagare le tasse in attesa di un piano di pagamento futuro”, ha spiegato la fonte.

Sebbene il tasso di default non sia allarmante, è più elevato rispetto agli anni precedenti.

Moratoria?

Per quanto riguarda la possibilità di attivare un piano di facilitazione dei pagamenti in modo che coloro che restano indietro possano recuperare, le fonti escludono questa possibilità, almeno per ora.

“Aspetteremo l’uscita della legge ‘Bases’ e del pacchetto fiscale, che comprende un piano di pagamento AFIP. Solo poi, se verranno approvati, si deciderà se attivare qualche regime di agevolazione, ma in ogni caso sarà più vicino alla fine dell’anno in modo che i contribuenti rimasti indietro possano recuperare lo sconto del 30% per persona adempiente. “, hanno spiegato.

In ogni caso, l’amministrazione di Martín Llaryora non ha grandi aspettative riguardo ad un cambiamento nel trend degli incassi, almeno nei prossimi mesi.

I dati sono fondamentali non solo per sapere di quali risorse disporrà il Governatore per far fronte alle spese in generale ma anche, nell’immediato, per negoziare accordi congiunti con il sindacato docenti che, come anticipato Commercio e Giustiziacercherà, tra le altre cose, di recuperare la clausola di attivazione dell’inflazione.

 
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