Sancti Spíritus danza ancora – Escambray

Sancti Spíritus danza ancora – Escambray
Sancti Spíritus danza ancora – Escambray

Le assunzioni in questa specialità si effettuano solo per i residenti nei comuni di Sancti Spíritus e Trinidad

Ritorna la formazione di danza al Liceo Artistico Ernesto Lecuona. (Foto: Facebook).

Dopo cinque anni di attesa, di sogni mutilati, di lotte a più livelli – perché voltare le spalle a una conquista fa sempre male – la Educazione Artistica di Sancti Spiritus annuncia una novità tanto attesa: ritorna la formazione di danza al Liceo Artistico Ernesto Lecuona, dal città di Yayabo.

Si riceve nello stesso anno che la scuola saluta i suoi ultimi studenti di quella specialità e non con la massima gioia: su tre studenti, solo uno è riuscito a superare il passaggio di livello all’istruzione secondaria, una cifra molto discreta che somma ai pochi che sono nelle aule di Santa Clara, dove sette ballerini sono partiti quest’anno e sono tornati in questo territorio.

«Nel 2015, quando sono state effettuate le prime assunzioni, l’obiettivo era che questi ragazzi entrassero a far parte del gruppo folcloristico di Trinidad dopo aver completato gli studi», spiega Elena Ramos Nario, responsabile del Dipartimento di Danza della Scuola d’Arte Ernesto Lecuona. Oggi ci rivolgiamo con lo stesso obiettivo e per rafforzare le unità artistiche che sono o possono essere create nel capoluogo.”

Per questo motivo non possono che aspirare ad iscriversi all’unico centro di educazione artistica della provincia residente a Trinidad e Sancti Spíritus. Anche se in futuro, se non ci sarà altra frattura nel processo formativo, sarà urgente aprirsi ad altri territori. Il talento, le condizioni fisiche e l’interesse artistico non possono essere intaccati dai fatalismi geografici.

“Possono presentare domanda i ragazzi e le ragazze che completano la quarta elementare e noi cerchiamo di garantire che soddisfino le condizioni fisiche e tecniche. “Non devono saper ballare, siamo a scuola per questo.”

Il processo di reclutamento prevede diversi giorni e ogni giorno vengono selezionati coloro che non soddisfano i requisiti. L’iscrizione a settembre sarà di 10 studenti.

«Poiché sapevamo che potevano approvare il ripristino dell’insegnamento, abbiamo cominciato a organizzare tutto nel centro. E abbiamo già la garanzia della base materiale di studio, di vita per i borsisti e i docenti della specialità perché beneficeremo di alcuni neolaureati”.

Qui la didattica della danza è chiusa perché il consiglio di amministrazione non rispetta le misure stabilite, quale alternativa adotteranno?

“Partiamo dai giovani studenti. Nei primi anni le misure della tavola, soprattutto per fare grandi salti, non saranno un problema. Speriamo che dopo il terzo anno, quando aumentano le competenze tecniche, il contesto sia diverso e quel fenomeno sia storia. La carriera è pronta per formare i nostri futuri professionisti e questo è tutto ciò che resta da risolvere”.

Quando si concretizza la costruzione dell’asse, bisogna tener conto della sua ubicazione perché, non di rado, la confluenza di una classe di coro o di qualche strumento con lezioni di danza popolare ha impedito il completamento di una delle due.

Nonostante questo impedimento e le fessure del chiostro – altra peculiarità di un tempo – l’insegnamento della danza a Sancti Spíritus dà dei risultati. I premi dei concorsi regionali sostengono che, pur non esistendo una tradizione nella formazione e tanto meno una manifestazione artistica radicata, essa si balla.

Allo stesso modo, esibiscono come proprio il primo posto dell’ex allievo Ernesto Brellant al XXVIII Incontro Internazionale delle Accademie per l’Insegnamento del Balletto, nel 2023, e la presenza di due donne Sancti Spiritus nella Danza Contemporanea di Cuba.

“I nostri studenti hanno partecipato a tutte le attività e i gala organizzati qui, al Festival Afidanza, a Trinidad, e agli incontri metodologici con le province di questa regione”, insiste con orgoglio l’esperto insegnante Ramos Nario.

Il ritorno della formazione di quella specialità nell’ambito dell’Educazione Artistica di questo territorio, senza dubbio, è un’esigenza soddisfatta. Che oggi la provincia non disponga di un catalogo di unità specializzate nelle diverse danze e che esista solo l’applaudito e autentico Folklorico de Trinidad significa una sconfitta. Anche Catalina Lara, la yayabera che superò stereotipi e pregiudizi sociali affinché Sancti Spíritus potesse ballare, la penserebbe così. Da Ernesto Lecuona si può costruire un’altra realtà per questo territorio, proprio come sognava qui negli anni ’50 il fondatore di un’Accademia di Ballo.

 
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