Orecchini – Astrolabio

Orecchini – Astrolabio
Orecchini – Astrolabio

Carlo Rubio

Avendo già superato le elezioni e anche i postumi della sbornia elettorale, vale la pena ricordare tutte quelle questioni che le autorità avrebbero potuto risolvere o, almeno, iniziare a farlo, ma che hanno deciso di lasciare in sospeso, sia per la loro evidente complicità o mancanza di interesse a occuparsi di ciò che è veramente importante, che va oltre gli interessi personali e politici, ma ovviamente tutto questo è giustificato con il pretesto di “non politicizzare le cose” e “contaminare le elezioni”.

Il seminterrato delle rondini

È urgente che i responsabili dell’ecocidio provocato a Sótano de las Golondrinas siano individuati e puniti. L’argomento è ancora fresco; È passato solo poco più di un mese da quando il Grupo Vidanta è entrato con gli elicotteri per effettuare una registrazione e allo stesso tempo pose fine alla vita di migliaia di uccelli che morirono storditi e altri hanno riportato danni irreversibili che causeranno la morte in breve tempo.

Non si dovrebbe permettere ad un’azienda, che ha anche la medaglia “socialmente responsabile”, di apparire all’improvviso in un’Area Naturale Protetta e decidere di prendere la vita animale come se fosse spazzatura. Tanto meno se sono coinvolti funzionari della Segreteria di Ecologia e Gestione Ambientale, il che sembra essere una realtà, secondo la dichiarazione della responsabile della difesa del territorio Rosa María Balvanera Luviano.

Il tempo, in termini di ricerca di giustizia, può giocare contro di essa, poiché la questione viene diluita e finisce per essere cancellata dall’agenda pubblica e, quindi, è più facile per le autorità prendere le distanze e lasciare l’incidente impunito.

Il quartiere di San Miguelito

Ormai è più che evidente che quanto sta accadendo nel quartiere di San Miguelito è una vendetta politica patrocinata da Ricardo Gallardo Cardona, o come si spiega la costruzione in minor tempo di un cavalcavia a ovest della città.

Attraverso il buon senso, il governatore deve rendersi conto del danno non solo patrimoniale che è già stato fatto nel quartiere, ma anche del danno psicologico che viene inflitto, a tutti gli effetti, ai vicini, che si sono limitati a difendere il luogo dove vivono, il loro ambiente, dalle improvvisazioni di un governo piuttosto egocentrico e intollerante.

Costringere le persone a lasciare le proprie case e a chiudere le proprie attività è assolutamente spregevole; È l’esempio perfetto del fatto che “potosí per la gente di potosí” è un’altra farsa di galanteria. “Potosí per coloro che si allineano ai desideri del governatore” dovrebbe essere lo slogan tanto vantato e che caratterizza questa amministrazione.

Sanjuana Maldonado

Il caso di Sanjuana è in corso al Congresso di Stato da febbraio, ma lei è già ingiustamente incarcerata da 15 anni, cosa che nessuno dei 27 deputati ha potuto misurare, poiché la comodità dei loro posti impedisce loro di vedere oltre i loro pagamenti mensili .

Quanto accaduto a Sanjuana non riguarda la situazione politica che, almeno adesso, è in vigore. Dal giorno del suo arresto, nel 2009, la struttura del Messico è cambiata e così anche il rapporto che il potere intrattiene con la criminalità organizzata e altri gruppi criminali. Cercare di trovare pere per l’olmo è totalmente assurdo. Il motivo per cui Sanjuana fu arrestato in quel momento, qualunque esso sia, non trova più posto nel contesto attuale del Paese.

Le presunte vittime sono già state perquisite e di loro non c’è traccia, né si sa nemmeno se ce ne fossero.

È dovere del Congresso decidere al più presto per la grazia a Sanjuana Maldonado, se magari pensano di lasciare il caso alla prossima legislatura, ora non hanno davvero madre…

Sierra di San Miguelito

Se non è perché esistono i Guardiani della Sierra de San Miguelito, la realtà è che al governo Potosí del Partito Ecologista Verde del Messico interessa poco o nulla preservare questo importante spazio per l’intera città.

Anche se sembra che i gruppi immobiliari abbiano perso forza con l’accumularsi delle sconfitte nei tribunali, è un fatto che non rinunceranno facilmente all’investimento milionario che hanno già fatto per cercare di mantenere la Sierra , motivo per cui è della massima importanza puntare alla dichiarazione di una zona di sicurezza nazionale, che proteggerebbe finalmente questo spazio dalle ambizioni degli uomini d’affari.

Comunque la si guardi, la Sierra non riceverà il sostegno di Ricardo Gallardo Cardona, che ha rapporti con gli imprenditori che intendono urbanizzarla. Ciò che è stato fatto è stato ottenuto grazie alle organizzazioni civili e al governo federale, mentre da parte del governo statale è stata solo una facciata.

Spetta ai cittadini non trascurare questo spazio, che non smette mai di essere a rischio.

La crisi idrica

Da quando il sindaco rieletto ha chiesto un permesso ed è entrato in campagna elettorale, è successo qualcosa che ha ridotto drasticamente la diffusione che il Consiglio comunale della capitale ha dato alla crisi idrica. Non se ne parla più tutti i giorni e non ci sono più controlli bene ogni settimana, o almeno non se ne parla più…

O il sindaco ad interim non è interessato alla questione oppure si trattava di una strategia per sollevare un problema e poi venderci a Enrique Galindo come soluzione.

È un dato di fatto, non c’è acqua perché non ha piovuto. Ma la gestione della crisi da parte del governo municipale è stata più propaganda che risoluzione.

Quello che interessa alla gente è avere l’acqua, se il sindaco ha già ordinato la costruzione di 30 pozzi ed è impegnato a costruirne altri 20, è una cosa del tutto insignificante.

Il compito è già compiuto, la rielezione è arrivata. Ora consoliderà il suo mandato di sei anni, durante i quali, sì o sì, dovrà esserci una soluzione fondamentale alla carenza idrica per i prossimi 30 anni. Oppure prometterà ancora una volta di porre fine alla carenza d’acqua per aspirare al governatorato?

Le opinioni qui espresse sono di responsabilità dell’autore e non rappresentano necessariamente la posizione di Astrolabio.

È laureato in Scienze della Comunicazione presso l’Università Autonoma di San Luis Potosí. Attualmente è Chief Information Officer di Astrolabio quotidiano digitale, con interesse ed esperienza in materia di trasparenza e diritto di accesso alle informazioni pubbliche. Ha fatto parte della terza generazione del MasterLab in editing di ricerca organizzato da Quinto Elemento Lab.

 
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