Legge Base: il capitolo pensioni è stato eliminato e la moratoria pensionistica continuerà a governare

Legge Base: il capitolo pensioni è stato eliminato e la moratoria pensionistica continuerà a governare
Legge Base: il capitolo pensioni è stato eliminato e la moratoria pensionistica continuerà a governare

Resterà in vigore la moratoria approvata durante il mandato di Alberto Fernández (Bloomberg)

Mercoledì il Senato terrà la sessione in cui discuterà il pacchetto fiscale e la Legge Base, in quella che si prevede sarà una giornata legislativa intensa. Nel mezzo di ardue trattative affinché la Camera approvi il testo, il progetto omnibus del Governo Javier Milei rimase senza una delle riforme più clamorose che conteneva: l’abrogazione della l moratoria sulle pensioni e il creazione del beneficio pensionistico proporzionale per coloro che hanno compiuto 65 anni e che non hanno maturato i 30 anni di contributi necessari per andare in pensione. I cambiamenti avevano superato il filtro dei deputati però Non hanno ottenuto l’approvazione dei senatori.

Nelle prime ore del dibattito è stato annunciato il testo che i senatori discuteranno in Aula non comprende il capitolo che eliminava la moratoria. Ciò lascia in vigore la moratoria sulle pensioni disciplinata dal governo di Alberto Fernández e pone fine al ritiro proporzionale proposto. Le modifiche alle norme pensionistiche, inoltre, hanno effettivamente influito sul età in cui le donne sono andate più che altro in pensione, non a causa di una modifica dell’età minima ma delle condizioni alle quali potevano aderire al pensionamento proporzionale proposto. Anche questa modifica al regime attuale è stata accantonata e, di conseguenza, lo status quo sarà mantenuto.

L’articolo 226 del La legge Bases ha abrogato la moratoria sulle pensioni, sancito nel marzo dello scorso anno con la legge n. 27.705. E ha stabilito un nuovo sistema per sostituirlo.

L’articolo 227 prevedeva: “Istituire l’ Beneficio di pensionamento proporzionaleper quelle persone che hanno compiuto sessantacinque (65) anni e che non soddisfano il requisito previsto dall’articolo 19, lettera “c” della legge n. 24.241 e sue modifiche.”

Il dettaglio dell’indennità di vecchiaia proporzionale stabilisce che “il patrimonio minimo per i beneficiari di questa prestazione di vecchiaia sarà quello stabilito nell’articolo 14 della legge n. 27.260 e raggiungerà solo le persone che soddisfano i requisiti stabiliti nell’articolo 13 di detta legge. Il Potere Esecutivo regolerà questo articolo, entro un termine non superiore a trenta (30) giorni e stabilirà i parametri oggettivi per l’accesso alle percentuali che riconoscono i contributi effettivamente versati al Sistema Pensionistico Integrato argentino, e le condizioni alle quali il beneficio “.

Questo mercoledì al Senato si discute della Legge sulle Basi (Adrián Escandar)

Nel frattempo, coloro che scendono al di sotto di tale soglia riceveranno uno stipendio minimo equivalente al Beneficio Universale per gli Anziani (PUAM) da quell’età in poi. Nel mese di giugno il PUAM è di 165.507,24 pesos.

Al di sopra di tale livello, in base al numero di anni di contributi al Sistema Pensionistico Integrato argentino (SIPA), è stato proposto di pagare un importo aggiuntivo. Sarebbe stato diverso, ad esempio, per una persona con 10 anni di contributi rispetto a un’altra con 25 anni di contributi.

Secondo gli specialisti, l’abrogazione del moratoria anticipata Ciò implicava che 9 donne su 10 non potevano andare in pensione a 60 anni e avrebbero dovuto aspettare fino ai 65 anni per accedere a un PUAM, se non avevano contributi, o a un prelievo proporzionale, se avevano contributi inferiori a 30 anni in totale. . Questo perché solo il 10% delle donne riesce a completare 30 anni di contributi una volta raggiunta l’età pensionabile, hanno spiegato i pensionati.

Tra gli uomini il cambiamento è stato minore, in confronto, ma anche rilevante. Se la fine della moratoria fosse stata inserita nel testo in discussione al Senato, si stima che 7 uomini su 10 non riuscirebbero ad andare in pensione nemmeno a 65 anni, dovendo optare per una pensione non contributiva o per una pensione pensionamento proporzionale. Questo perché gli elevati livelli di informalità che ancora persistono nel mercato del lavoro fanno sì che questa porzione di lavoratori non raggiunga l’età pensionabile con contributi sufficienti.

In sintesi, il capitolo pensionistico della Legge di Base non ha modificato l’età pensionabile ma ha avuto un impatto pratico sull’età alla quale molti potenziali beneficiari potrebbero andare in pensione. Tuttavia, l’intenzione è stata troncata: queste modifiche sono già state eliminate dal testo.

La moratoria consente alle persone che hanno raggiunto l’età pensionabile con meno di 30 anni di contributi o che non potranno raggiungere tale età con loro, di pagare il debito contributivo

IL moratoria, che resterà in vigore, si rivolge a due grandi gruppi di persone. La prima è composta dai cittadini che, pur avendo raggiunto l’età pensionabile, non sono riusciti a versare i 30 anni di contributi dettati dalla legge. legge 24.241; L’altra è composta da coloro che non hanno ancora il limite di età, ma sanno già in anticipo che non raggiungeranno i 30 anni di contributi pensionistici.

Coloro che hanno già raggiunto l’età pensionabile (donne di 60 anni e uomini di 65 anni o più) possono accedere ad una moratoria le cui quote vengono adeguate in base al “unità di pagamento del debito pensionistico” (UPDP)un valore che dipende direttamente da “retribuzione minima imponibile”.

Secondo la normativa, gli onorari trattenuti da ciascuna retribuzione equivalgono al 29% di detta remunerazione minima non imponibile.

In caso di coloro che non hanno ancora raggiunto l’età minima pensionabileil sistema è esattamente lo stesso, ma solo chi dimostrare il reddito che dimostrino la capacità di pagare il debito.

 
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