Chi protegge la Valle del Cauca?

Chi protegge la Valle del Cauca?
Chi protegge la Valle del Cauca?

Oggi ci siamo svegliati con una notizia che, purtroppo, sta diventando comune in Colombia: motobomba, autobomba o un attacco contro una stazione di polizia. Anche oggi Jamundí è stato colpito da una motobomba delle FARC, il gruppo terroristico guidato da alias Ivan Mordisco.

Le prime informazioni parlano ora di un sergente e di un agente di pattuglia uccisi in quel crudele attacco. Jamundí si trova a pochi minuti dalla città di Cali e non è stato l’unico obiettivo degli attacchi nella Valle del Cauca. È successo a Tuluá, a Palmira, e l’allerta è alta nella città di Cali. La Colombia sembra aver perso nuovamente la guerra contro questi gruppi terroristici che ricordano i tempi peggiori vissuti dal paese circa 25 anni fa.

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La risposta della forza pubblica è stata insufficiente, non a causa delle incapacità dell’establishment militare e di polizia, ma perché le Forze Armate colombiane nel loro insieme sono confuse, decimate, con il morale basso, senza strumenti di combattimento, senza sufficienti capacità di intelligence , difesa, supremazia aerea e persino navale. Così, in tutto il paese, la Colombia non riesce a difendere i suoi oltre 1.100 comuni dalle minacce dei gruppi illegali che si moltiplicano sempre di più.

Foto: Social network

Ciò che sta accadendo nella Valle del Cauca non è solo terrificante per i suoi abitanti e gli agenti in divisa che si trovano lì, ma anche perché non è esclusa una possibile escalation terroristica da parte di questo gruppo. Peggio ancora, con eventi internazionali nei prossimi mesi come la Coppa del mondo di calcio femminile e il vertice mondiale COP 16.

Cosa accadrà quando le organizzazioni internazionali verranno a effettuare valutazioni sulla sicurezza? Cosa farà il governo nazionale? Trovare una sorta di tregua per far finta che non succeda nulla e che tutto sia in pace? Oppure, come ha affermato il Ministro dell’Ambiente in un incontro privato, sarebbe meglio che la Guardia Indigena proteggesse e non che venissero schierati agenti di sicurezza internazionali?

Le minacce sono state gravi e la realtà, insistiamo, è difficile. Ad ogni attacco si perdono delle vite e sembra che lo Stato non reagisca, non sappia cosa sta succedendo. Sembra che sia più facile tenere il conto dei morti nella Striscia di Gaza che nella Valle del Cauca, Cauca, Arauca o Catatumbo.

Si spera che i leader regionali abbiano la capacità di richiedere immediatamente risposte forti da parte del governo nazionale e possano proteggere Cali, i comuni circostanti e l’intero dipartimento da ulteriori attacchi come questi. È inconcepibile che non ci sia lavoro di intelligence in questa zona del Paese che aiuti a prevenire questo tipo di attacchi terroristici vecchio stile.

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