La polizia argentina reprime i manifestanti che rifiutano la Legge sulle Basi

Chiediamo la libertà di informazione e il diritto di protestare!, ha affermato il sindacato Sipreba. | Foto: @CELS_Argentina


Autore: Lissy Villar

12 giugno 2024 Ora: 19:52

L’attacco ha provocato il ferimento di cinque deputati dell’Union por la Patria, che sono stati portati in centri sanitari.

Mercoledì la polizia argentina ha represso i manifestanti che si mobilitavano per esprimere il loro rifiuto della Legge sulle Basi promossa dal governo di Javier Milei e in discussione al Senato.

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Manifestanti e deputati che si erano mobilitati davanti al Congresso Nazionale sono stati attaccati con gas lacrimogeni e hanno dovuto essere curati, soprattutto all’incrocio tra le vie Callao e Rivadavia.

Finora, secondo i media locali, cinque deputati dell’Unión por la Patria sono stati trasferiti in centri sanitari.

Da parte sua, l’Unione della Stampa di Buenos Aires ha ripudiato la repressione della mobilitazione per il No alla Legge sulle Basi e gli attacchi ai media. Ha espresso la sua solidarietà “a tutta la squadra di Cadena 3, ai colleghi di Infonews, Radio Gráfica, Zorzal e a tutte le persone colpite”.

Chiediamo libertà di informazione e diritto di protestare!, ha sottolineato il sindacato.

A sua volta, la deputata Cecilia Moreau ha riferito che “il deputato Carlos Castagneto riusciva a malapena a respirare. Abbiamo cominciato a camminare verso la Plaza e la polizia e la gendarmeria hanno cominciato a circondarci e a reprimerci. È un giorno molto triste per la democrazia. “Sembra che vogliano dichiarare guerra al popolo argentino.”

Nel frattempo, l’Ufficio del Presidente si è congratulato con “le Forze di Sicurezza per le loro eccellenti azioni nella repressione dei gruppi terroristici che, con bastoni, pietre e persino granate, hanno tentato di realizzare un colpo di stato, attaccando il normale funzionamento del Congresso Nazionale Argentino”. .

Autore: teleSUR- lvm – MER

Fonte: tempo argentino – @sipreba


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