Il bollitore elettrico – ADN

Il bollitore elettrico – ADN
Il bollitore elettrico – ADN

(DNA). – Victoria Villarruel ha dovuto rompere un voto di parità al Senato, – 36 punti – per approvare la Legge delle Basi, con un testo riformato, dove i senatori del Rio Negro di Unión por la Patria, Martín Doñate e Silvina García Larraburu, lo hanno fatto contro e Mónica Silva, di Juntos Somos Río Negro, per l’affermazione, un appoggio che acquista maggiore significato politico data la parità di espressioni al momento di alzare la mano. La delega dei poteri è il punto più critico, poiché implica una riforma costituzionale di fatto, come riportato nel dibattito.

Nel mezzo di una repressione che riporta indietro ai tempi passati, il governo ha fatto un passo avanti nel suo controverso progetto di riforma dello Stato e la legge torna ai deputati, dove si apre un nuovo capitolo senza che venga precisato quali articoli di quel testo uscito dai Senatori verranno essere rispettato. Nei colloqui della Casa Rosada con le province sono state negoziate questioni come il mantenimento delle moratorie sulle pensioni, la riforma dell’elenco delle aziende privatizzabili (sono state ridotte a sei aziende pubbliche), il regime di incentivazione dei grandi investimenti e il numero di organizzazioni statali che non possono essere sciolti (che includono entità scientifiche, culturali ed energetiche). Sono previste modifiche al pacchetto fiscale: imposta sul reddito, riciclaggio di denaro e monotassa sociale.

Il rifiuto è stato del blocco Unión por la Patria insieme a Martín Lousteau e i membri di Por Santa Cruz, che hanno poi abbandonato i locali e hanno consentito l’approvazione del resto dei capitoli del progetto con lo spareggio di Villarruel, ad eccezione di l’abrogazione della legge sullo statuto del lavoro dei viaggiatori commerciali. Al banco PRO, La Libertad Avanza ha aggiunto il sostegno di quasi tutta l’Unione Civica Radicale e dei legislatori che compongono gli spazi autonomi, che rispondono agli interessi dei governatori provinciali.

Non è passato inosservato il voto di Lucía Crexell, di Neuquén, a sostegno della Legge delle Basi, che ha ricordato il “caso Banelco”, quando si votò la riforma del lavoro ai tempi di De la Rúa. La donna di Neuquén, di antica famiglia sapagista, è stata proposta dall’Argentina per l’adesione all’UNESCO, prima del dibattito parlamentare.

Cosa ha ottenuto in cambio Río Negro?

Il voto di Mónica Silva, tra l’altro rispettabile, che ha approvato questa controversa legge merita una spiegazione. È necessario che la posizione del legislatore, che rappresenta tutto il popolo del Rio Negro e non solo il partito al governo, sia intesa in base ai benefici che il governo del Rio Negro ha ottenuto in primo luogo in termini di governabilità e in secondo luogo nei fatti concreti.

Fin qui si potrebbe dire che si tratterebbe di un accordo “in attesa” di Insieme col milleinismo, cioè niente di concreto oggi e con promesse future.

L’importanza del voto di Silva va oltre i risultati futuri, perché con il pretesto della difesa del Río Negro sono stati concessi poteri delegati al presidente Milei; Importanti benefici vengono trasferiti alle imprese straniere che ancora non sanno quali di loro intendono stabilirsi nella nostra provincia ea quale costo, ad esempio le imprese di pesca a scapito di quelle locali; e soprattutto se il Tesoro comincerà a ricevere fondi, che è ciò che chiede in primo luogo il governo di Alberto Weretilneck.

Insieme hanno compiuto un passo che hanno ritenuto necessario nel contesto dei vincoli economici, perché senza soldi non c’è politica e il dibattito sul 2025 non può essere fatto solo con slogan e promesse. Ossigeno per il prossimo anno e la spinta necessaria per il 2027.

È la sua stessa definizione politica, che intrinsecamente ha il dubbio se Milei si atterrà; che in Deputati si modifichi ancora o l’ombra del veto. Nell’Argentina di oggi tutto è incerto e il governo ha creato quell’incertezza. In breve, con esempi tratti dal passato, il dibattito di fondo è valutare quando il Río Negro ha beneficiato delle politiche economiche liberali.

Non c’è provincialismo in questa proposta anarcocapitalista di Milei.

Río Negro ha rotto la neutralità. È rimasto in uno spazio in cui si trovano i suoi stessi avversari e concorrenti elettorali.

La Legge Base non prevede novità e le possibili realizzazioni concordate da Juntos sarebbero sostitutive di strumenti e benefici realizzati nel tempo e ottenuti in questi sei mesi dal governo nazionale.

E in questo c’è una caratterizzazione che ha fatto il legislatore del Rio Negro Martín Doñate, per rispondere: “Cosa ha ottenuto il Río Negro?”

Per spiegare che la provincia non ha ottenuto nulla, ha esemplificato: “Ti mettono sottosopra la casa con te e la tua famiglia dentro e tu chiedi che conservino il bollitore elettrico, ma gli dai anche la corrente affinché se hanno bisogno del bollitore elettrico possono anche portarlo.”». E si chiese: “Allora qual è il problema?”

Sorpresa: il Brasile non è riuscito a raggiungere la finale, c’è stato un pareggio con 36 voti

Per garantire l’approvazione, ha anticipato il Governo

 
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