Rolando Figueroa, l’agenda internazionale e l’interesse degli investitori a Neuquén

Neuquén nel mondo

“Mentre altri, a livello nazionale, combattono, noi avanziamo su tutti i fronti”, ha detto al giornalista uno dei collaboratori diretti di Figueroa. Il governatore Figueroa era all’ordine del giorno dei rappresentanti dei governi di Cina, Stati Uniti, Cile e Brasile. Il tutto nell’arco di tre settimane.

L’ultima azione di Neuquén si è concentrata a Rio de Janeiro, dove ha partecipato con la sua controparte del Rio Negro, Alberto Weretilneck al FII Priority Summit, organizzato dal Future Investment Initiative Institute, istituto internazionale che si batte per la qualità dell’ambiente, la preservazione della vita e l’inclusione sociale.

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I responsabili provinciali sono arrivati ​​a Rio appositamente invitati dal presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva. La foto con il presidente brasiliano di centrosinistra ha invaso le redazioni dei media argentini, lo stesso giorno in cui il Senato della Nazione era impegnato in un acceso dibattito pro e contro la Legge Base.

La legge mascherata è passata al Senato, insieme al pacchetto di misure fiscali. Ora bisognerà vedere cosa succederà nella camera bassa del Congresso Nazionale, l’ultima tappa che definirà le sorti del governo di Javier Milei.

Distanze e contrasti

Neuquén è diverso dalla politica dominante a livello nazionale. Scommette sull’arrivo di nuovi investimenti, garantendo uno Stato pienamente funzionante nel pieno rispetto delle condizioni concordate in precedenza, attraverso contratti e leggi speciali.

Mentre Figueroa si presentava al forum internazionale di Rio, due delegazioni hanno mostrato il potenziale di Neuquén in Nord America. quella guidata dal sottosegretario all’Energia, Fabricio Gulino; insieme al consulente del portafoglio energetico, Alejandro Monteiro; Erano in Canada; mentre il capo del portafoglio del Tesoro, Guillermo Köenig, ha fatto lo stesso a Washington e Houston.

“Neuquén risveglia l’interesse dei paesi che intendono sbarcare nella provincia con investimenti che non siano solo nella nicchia energetica. Si chiedono inoltre condizioni per investire nel turismo, nella scienza e nella tecnologia; e nell’ambiente”, ha commentato la nostra fonte governativa senior.

Al di là delle speculazioni sull’arrivo dei dollari, l’immagine raggiunta da Neuquén a livello internazionale è consolidata.

La leadership politica locale ha raggiunto un livello di maturità che a livello nazionale continua a brillare per la sua assenza. Fatta eccezione per i rappresentanti della sinistra e del kirchnerismo, gli altri, con alcune sfumature, sono d’accordo nella difesa dei risultati raggiunti.

La discussione sulle candidature provinciali del 2027 viene rimandata a più tardi, per non alterare l’armonia raggiunta, ma ciò non garantisce che alcuni stiano già custodindo le armi con cui combatteranno.

Il grido del “Cacique”

Ma più avanti nel tempo ci sono situazioni che si presentano e preoccupano. Come nel caso del blocco delle attività produttive deciso dai lavoratori iscritti al sindacato dei lavoratori petroliferi privati ​​di Neuquén, Rio Negro e La Pampa.

Lo ha comunicato con una nota alle autorità dell’Agenzia nazionale per il lavoro il segretario generale, Marcelo Rucci.

Il “capo” petrolifero ha denunciato il mancato rispetto della procedura da parte dei rappresentanti delle compagnie petrolifere che operano a Vaca Muerta e la mancanza di risposte ai punti richiesti durante l’ultimo periodo di conciliazione obbligatoria imposto da detto portafoglio.

Assemblea Oliatori Marcelo Rucci

Il processo di dialogo stabilito dall’autorità nazionale del lavoro è stato dettato nel mese di aprile, visto l’imminente sciopero petrolifero annunciato dal sindacato.

Secondo Rucci, “i rappresentanti delle aziende ci hanno riso in faccia, non hanno portato una sola proposta che migliorasse le condizioni dei lavoratori che noi chiediamo”.

Rucci ha comunicato lo sciopero petrolifero avvertendo che «martedì, a Vaca Muerta, tutto marcirà».

Un tridente sindacale che li avvicina

Durante la settimana, il boss del petrolio è stato protagonista di un incontro con il segretario generale dell’ATE Neuquén, Carlos Quintriqueo; e il riferimento dell’UOCRA Neuquén, Juan Carlos Levi.

Il tridente sindacale esplora la possibilità di mettere le proprie uova in un nuovo paniere politico, rinunciando alle vecchie appartenenze, privilegiando la propria appartenenza e rappresentanza tra i lavoratori.

Sia Rucci che Quintriqueo; Capiscono che “la politica tradizionale non ha la forza muscolare per fermare la voracità del settore imprenditoriale e dei governi al potere”.

Portano come esempio quanto accaduto alla Camera e al Senato della nazione riguardo ai contenuti della nuova legge sul lavoro e alla possibile regressione e implementazione dell’imposta sui redditi sui salari dei lavoratori.

L’avvertimento di Quintriqueo

Come Rucci, Quintriqueo ha intimato al governo provinciale di procedere allo sciopero dei lavori. La causa è la possibile riduzione della giornata scontata ai dipendenti pubblici che avevano aderito allo sciopero delle attività promosso dall’ATE, nel quadro di una protesta nazionale contro l’approvazione della Legge Basi.

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Sebastian Farina Petersen

I dirigenti dei sindacati più combattivi della provincia hanno definito l’agenda dei temi e delle priorità in difesa dei propri elettori, ma intendono fare un ulteriore passo avanti, sbarcando nella “litiga” politica con il proprio spazio.

Tutti i movimenti e i gesti di oggi pensano al 2025. Un tempo che sembra lontano, ma non così lontano.

 
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