I deputati sono vicini ad approvare la riforma del patrimonio personale, ma ci sono dubbi sul ripristino dei profitti

I deputati sono vicini ad approvare la riforma del patrimonio personale, ma ci sono dubbi sul ripristino dei profitti
I deputati sono vicini ad approvare la riforma del patrimonio personale, ma ci sono dubbi sul ripristino dei profitti

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La restituzione dell’imposta sui redditi e la riforma dell’imposta sui beni personali, entrambe respinte dal Senato, divennero un provvedimento obiettivo prioritario del capo di gabinetto, Guillermo Francos, nelle trattative con la Camera dei Deputati. Le due iniziative sono contenute nel pacchetto di riforme fiscali e, se non approvate, nell’eventuale riscossione che il Ministro dell’Economia, Luis Caputospera di ottenere questo stesso anno per mantenere l’equilibrio fiscale.

Infatti, secondo il Congressional Budget Office (CPO), la restituzione degli utili –che raggiungerebbe salari superiori a 1,8 milioni di dollari per i lavoratori single e 2,2 milioni di dollari per i lavoratori sposati con due figli- comporterebbe un aumento delle entrate dello 0,5 del PIL (di cui 0,19 vanno al Tesoro). Al contrario, nel caso di Proprietà personale Il Governo propone una riduzione della portata dell’imposta – con un aumento del minimo non imponibile e riduzioni delle aliquote – con uno scopo chiaro: incentivare il riciclaggio di denaro, contenuto anche nel pacchetto di riforma fiscale.

Se il nuovo regime sui beni personali non verrà approvato, il riciclaggio di denaro che il governo vuole attuare quest’anno rimarrà debole. Per arrivare bene alla fine dell’anno si perderebbe una fonte fondamentale di entrate”, affermano fonti legislative..

Il partito al governo è ottimista e fiducioso che la Camera dei Deputati replicherà la maggioranza ottenuta con la mezza approvazione di entrambe le iniziative. Nell’imposta sui beni personali, la differenza tra coloro che hanno votato a favore e contro l’imposta è di 36 voti, una salita troppo ripida per i suoi detrattori.

Alla Profitti, invece, il divario si è ridotto: 19 voti. È stato il voto più vicino dell’intero pacchetto fiscale. Il consiglio ha espresso 132 voti favorevoli, 113 contrari, 4 astenuti e 7 assenze. Il partito al potere ritiene che la restituzione delle tasse verrà finalmente imposta, anche se ammette che il divario potrebbe essere inferiore.

Tra i blocchi del dialogo c’è chi, come il deputato Miguel Pichettoche concordano con questa previsione, ma anche altri, come il capo del blocco radicale Rodrigo De Loredo, che hanno i loro dubbi. Sa che sul suo banco ci sono dei legislatori che lo troverebbero troppo costoso in termini politici ed elettorali votare per la seconda volta a favore della restituzione di una tassa ciò avrà un impatto totale sulle tasche della classe media salariata.

“I deputati che rispondono ai loro governatori non hanno questo dilemma, perché alla fine la provincia beneficerebbe di un aumento della compartecipazione se venisse approvata. Ma ci sono deputati che non solo non hanno alcun impegno nei confronti del loro governatore ma, in molti casi, questo è il loro avversario politico nella provincia. Sono loro che si chiedono perché dovrebbero beneficiarne con il loro voto a favore ed essere quelli che pagano il costo politico al loro elettorato”, spiegano nel caucus radicale.

I sondaggi d’opinione alimentano i dubbi di questi legislatori. Il consulente L’Argentina pensa Di Facundo Nejamkisha diffuso questa settimana i risultati di un’indagine condotta in tutto il paese sulla Legge sulle basi e sul pacchetto fiscale. Anche se la maggioranza degli intervistati ha indicato che il Congresso dovrebbe dare al presidente Javier Milei gli strumenti per gestirla, il ripristino dell’imposta sul reddito ha raccolto il 57% di un rifiuto, anche tra gli elettori libertari.

Molti deputati attenti al dialogo trovano un po’ fastidioso dover farsi vedere per approvare un’imposta come quella sui profitti. mentre i governatori e lo stesso presidente Javier Milei, i principali soggetti interessati, restano all’oscuro.

“Sarebbe importante che i leader provinciali esprimessero ad alta voce la necessità dell’imposta sul reddito; Bisogna generare massa critica perché, altrimenti, tutto il peso ricadrà sulla Camera dei Deputati – istruisce Pichetto, capo del blocco di We Make the Federal Coalition -. I governatori devono ammettere, come il presidente Milei, che era irragionevole aver giocato con Sergio Massa (ex candidato presidenziale di Unión por la Patria) eliminando la tassa in piena campagna elettorale”.

Margherita Stolbizer, deputato del blocco presieduto da Pichetto, è d’accordo. Ha votato a favore del ripristino dell’imposta sui redditi e lo farà ancora nella seduta di giovedì prossimo 27, quando la Camera dei Deputati definirà quali modifiche che il Senato ha incorporato nel pacchetto fiscale alla fine accetterà e quali no. Voterebbe a favore anche la maggioranza della Coalizione Civica.

“Aiuteremo il governo e il presidente Milei a correggere la cattiva strada che ha intrapreso in campagna elettorale, quando ha abrogato l’imposta sul reddito”, incoraggia Stolbizer. Lo faremo perché crediamo che sia una delle tasse più progressive di cui dispone il sistema ma, anche, perché La raccolta potrebbe essere utilizzata per finanziare la nuova mobilità pensionistica che abbiamo approvato alla Camera e che sicuramente il Senato farà legge”.

Per quanto riguarda i beni personali, se la Camera dei Deputati non insisterà sulla versione approvata lo scorso aprile – che è in linea con il progetto del Governo -, l’imposta colpirà più contribuenti. In effetti, la proposta ufficiale prevedeva un aumento dell’attuale minimo non imponibile da 27 milioni di dollari a 100 milioni di dollari, stabilendo al contempo una riduzione delle aliquote in una fascia compresa tra lo 0,5% e l’1,5% (oggi è 1,75%).

Il governo, tuttavia, non ha concepito questo schema solo per scopi altruistici ma, fondamentalmente, per rendere la tua proposta di riciclaggio di denaro più attraente. La proposta ufficiale prevede infatti un regime speciale che consente ai contribuenti la possibilità di pagare in anticipo l’imposta per cinque anni fiscali a un’aliquota preferenziale (0,45%) e di congelare i propri beni. Inoltre, promette stabilità fiscale fino al 2038.

Non solo: questo regime permette l’ingresso a chi ricicla i propri beni non dichiarati, offrendo loro un’aliquota superiore del 20% rispetto a quella che si applicherebbe al resto dei contribuenti.. Nelle parole del senatore Martin Lousteauun intero stratagemma fiscale e tributario ideato dal Governo al servizio dei “più ricchi tra i ricchi” del nostro Paese.

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