IL Federazione Colombiana degli Educatori (Fecode), indetto il 17 giugno al “Grande acquisizione di Bogotà” dagli insegnanti del paese. Le manifestazioni sono una protesta contro il Legge sull’istruzione obbligatoria.
Attraverso un comunicato, l’ Municipio di Bogotà ha indicato che il governo della capitale”rispetta il diritto di protestare pubblico, ne garantisce l’esercizio e tutela i manifestanti”.
Inoltre, lo denunciano nel contesto delle marce di oggi “i criteri non sono stati rispettati con cui cercano il gruppo di manager e le diverse istituzioni proteggere i diritti dei manifestanti e del resto dei cittadini.”
Quanto sopra, a causa del distruzione delle stazioni della TransMilenio, il blocco stradale dei sistemi di trasporto di massa e di altre strade per tutta la mattinata.
Per questo chiedono agli insegnanti “che nel loro lavoro di educatori contribuiscano a noi ordine di recupero di quei corridori.”
Allo stesso modo, segnalano il attacco con coltello a uno manager delle mobilitazioni.
La chiamata dell’ufficio del sindaco era “proteggere la vita e i diritti degli altri cittadini”.
Il sindaco di Bogotà si è espresso contro le manifestazioni
Sul suo social network di X (Twitter), il sindaco della città, Carlos Fernando Galán, ha dichiarato: “Le marce di Bogotà non possono, per nessun motivo, ledere i diritti di chi decide di non manifestare.”
“Bloccate le corsie esclusive del sistema di trasporto pubblico colpisce centinaia di migliaia di cittadini che hanno bisogno di recarsi a casa o al lavoro. Chiediamo agli insegnanti che manifestano oggi di aiutarci a proteggere i diritti dei cittadini che non lo fanno”, ha detto il presidente.
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IVY LARARTE ALARCÓN
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