L’ONIC denuncia le minacce delle FARC contro le popolazioni indigene del Casanare

L’ONIC denuncia le minacce delle FARC contro le popolazioni indigene del Casanare
L’ONIC denuncia le minacce delle FARC contro le popolazioni indigene del Casanare

Il Consiglio Direttivo dell’Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia ONIC, attraverso il suo sito ufficiale, ha denunciato le minacce dirette rappresentate dai dissidenti delle FARC, Fronte José María Córdoba, guidato dallo pseudonimo ‘Antonio Medina’ presente nel dipartimento di Casanare.

«Oggi i popoli indigeni Tsiripo, MaibenMasiguare, CuibaWamone, Sikuani, Amorúa, YamaleroYaruro, Saliva E Wäpigiwi, della riserva di Caño Mochuelo, situata all’estremità orientale del dipartimento di Casanare, nella giurisdizione dei comuni di Hato Corozal e Paz de Ariporo, sono nuovamente colpiti dalla guerra. Dal 1 giugno 2024, nessun membro della comunità indigena ha potuto lasciare le comunità per svolgere le proprie attività quotidiane di caccia, pesca, raccolta, attività sociali, culturali e spirituali a causa della presenza di questo gruppo armato nel nostro territorio, il che indica un confinamento chiaro che colpisce il governo indigeno e la libera circolazione nei nostri territori. Questo gruppo ha mancato di rispetto all’autonomia, imponendo le sue regole con le armi e minacciando i leader indigeni e i membri delle comunità, che corrono il rischio imminente di sfollamento forzato”, afferma la dichiarazione dell’ONIC.

Considerato questo sfortunato scenario, l’organizzazione richiede quanto segue:

1. Al Governo Nazionale e alle sue istituzioni: Garantire il diritto alla vita, alla salute, al benessere e all’integrità fisica e culturale dei Popoli Indigeni e delle loro comunità di Casanare.

2. Stabilire un piano umanitario di emergenza per la fornitura di cibo e altre risorse essenziali a causa delle carenze causate dal confinamento. Per evitare una crisi umanitaria è necessario l’intervento immediato da parte degli enti governativi e delle organizzazioni umanitarie.

3. Articolare e coordinarsi con le autorità indigene secondo i sistemi di conoscenza, i piani di vita e di salvaguardia, per proteggere e preservare la cultura e lo stile di vita, comprese misure specifiche per le comunità nomadi e di cacciatrici.

4. Attuare in modo efficace e immediato i piani di riparazione collettivi affidati alle comunità, garantendone l’esecuzione e il monitoraggio in coordinamento con le autorità indigene.

5. Ai dissidenti del gruppo armato illegale delle FARC: Rispettate l’autonomia dei popoli indigeni della riserva di Caño Mochuelo.

 
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