Il metodo Rangnick rafforza l’Austria e condanna la Polonia

Venerdì 21 giugno 2024, 20:08

| Aggiornato alle 20:17

L’Austria ha confermato contro la Polonia le sensazioni positive già lasciate all’esordio agli Europei contro la Francia. Contro Mbappé e compagni, la squadra dello studioso Ralf Rangnick non è stata accompagnata da un risultato positivo che a tratti avrebbe meritato, ma la sua reazione contro un rivale orfano e senza il migliore Lewandowski mantiene intatte le sue opzioni prima del duello decisivo contro l’Olanda dell’ultima partita. giorno.

È stata una vittoria austriaca costruita fin dall’inizio, quando l’incisivo Mwene ha servito da sinistra per Trauner che ha concluso di testa sul primo palo. Il vantaggio iniziale ha premiato il predominio dell’Austria, guidata dal ‘borussier’ Sabitzer, in una squadra molto più vicina alla zona avversaria rispetto a Dortmund.

La Polonia, sul punto di essere eliminata alla prima occasione, ha fatto ricorso all’orgoglio. Il suo evidente passo in avanti ha portato al gol di Piatek, nel più puro stile di un classico attaccante. Scossa dal colpo, l’Austria è ricorsa ancora una volta al metodo Rangnick, basato su una pressione soffocante che le ha permesso di recuperare in fretta e di fermare velocemente la progressione polacca.

Polonia

Szczesny, Frankowski, Bednarek, Dawidowicz, Kiwior, Zalewski, Piotrowski (Moder, min. 46), Slisz (Grosicki, min. 76), Zielinski (Urbanski, min. 87), Buksa (Lewandowski, min. 60) e Piatek ( Swiderski, min.

1

3

Austria

Pentz, Posch, Trauner (Danso, min. 59), Lienhart, Mwene (Prass, min. 63), Seiwald, Grillitsch (Wimmer, min. 46), Baumgartner (Schmid, min. 81), Laimer, Sabitzer e Arnautovic ( Gregoritsch, min.

  • Obiettivi:
    0-1: min. 9, Trauner. 1-1: min. 30, Piatek. 1-2: min. 66, Baumgartner. 1-3: min. 78′, Arnautovic, rigore.

  • Arbitro:
    Umut Meler (Turchia). Ha ammonito Slisz, Wimmer, Moder, Lewandowski, Arnautovic e Szczesny.

  • Incidenti:
    Partita della seconda giornata del girone D di Coppa degli Europei giocata all’Olympiastadion di Berlino.

Ancora senza alcuna traccia di Lewandowski, i cui problemi fisici hanno ostacolato le possibilità della Polonia nel torneo, l’Austria ha preso il controllo della palla dopo l’intervallo. L’apparizione del grande leader polacco al momento della partita sembrava incoraggiare la sua squadra, consapevole del potere intimidatorio che ancora dimostra l’attaccante del Barça, ma Di Stéfano lo aveva già detto, nessun giocatore è bravo come tutti loro messi insieme.

La macchina austriaca, messa a punto da Rangnick, ha circolato con velocità e precisione fino a trovare Baumgartner smarcato all’anteriore, elegante nella definizione contro Szczesny. È stato il colpo di grazia per questa fredda Polonia, spalancata dal contropiede che ha portato al rigore di Szczesny su Sabitzer. Il ciclotimico Arnautovic ha risollevato il morale con una prestazione impeccabile, che ha segnato la capitolazione definitiva della Polonia. L’Austria, squadra con la firma, giocherà contro l’Olanda per la possibilità di ripetersi agli ottavi di finale per il secondo Campionato Europeo consecutivo.

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