Il governo avvia le trattative per l’aumento salariale con il sindacato degli insegnanti

Il governo avvia le trattative per l’aumento salariale con il sindacato degli insegnanti
Il governo avvia le trattative per l’aumento salariale con il sindacato degli insegnanti

Successivamente i colloqui proseguiranno con gli altri sindacati che riuniscono i dipendenti della pubblica amministrazione, compresi i Dipendenti e gli Ufficiali Giudiziari, che hanno in corso una conciliazione obbligatoria.

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L’ATE è prevista anche questo lunedì all’inizio delle elezioni congiunte di giugno.

Ricomposizione salariale

Alle 11 sono convocati i rappresentanti dell’Ate, che rappresentano i lavoratori dell’Amministrazione Centrale. Nell’ultima assemblea si è deciso di rivendicare congiuntamente una ricomposizione salariale “a causa della costante e forte perdita di potere d’acquisto che i lavoratori subiscono dal novembre dello scorso anno”.

Inoltre, hanno spiegato, “abbiamo colleghi che chiedono trasferimenti allo stabilimento, categorizzazioni, tra le altre richieste che abbiamo presentato, alle quali i datori di lavoro hanno risposto con attacchi che limitano la nostra libertà di associazione”.

Ciò che hanno sottolineato in assemblea è che da novembre la perdita di potere d’acquisto è stata del 100%, mentre tasse, servizi e altri bisogni primari hanno avuto “enormi aumenti che vanno dal 150% al 400%”.

Capiscono – dicono – che al di là delle difficoltà di riscossione dovute alla crisi e ai tagli nazionali, “il Governo ha i fondi necessari per poter presentare una proposta degna”.

AMPROS, il sindacato che riunisce gli operatori sanitari, seguirà la stessa strada. Claudia Iturbe ha confermato a UN diario che la base dell’ordine del tavolo congiunto sarà la “ricomposizione salariale del 70%” a causa della perdita di potere d’acquisto lo scorso anno.

Gli ultimi accordi

Le precedenti trattative con i sindacati si sono concretizzate in 16 casi. Le eccezioni erano impiegati e funzionari giudiziari che non ha accettato nessuna delle proposte salariali del Governo e ha scioperato fino all’emanazione della conciliazione obbligatoria. Nel mezzo, il governatore Alfredo Cornejo ha concesso con decreto ai lavoratori un aumento del 10% sull’assegnazione in classe per i mesi di aprile, maggio e giugno, calcolata sulla base fissa di dicembre dello scorso anno.

Tale aumento non è cumulabile e si applica esclusivamente agli agenti del settore Regime Salario 10.

Con il conflitto ancora sul tavolo al Sottosegretariato del Lavoro – che lunedì dovrà decidere se prorogarla di 10 giorni o dichiarare il fallimento della conciliazione obbligatoria -, la Magistratura è convocata per questo mercoledì alla nuova riunione congiunta, alla quale parteciperà anche la Corte Suprema di Giustizia.

Il resto dei sindacati ha accettato una delle due offerte in aprile. La prima prevedeva un incremento del 10% in aprile, del 10% in maggio e del 10% in giugno, prendendo come riferimento il dato base di gennaio di quest’anno; oltre a somme non remunerative e non remunerabili.

Erano 70mila dollari ad aprile, 50mila a maggio, 30mila a giugno, per gli agenti che a marzo non hanno raggiunto uno stipendio lordo pari a due volte e mezzo lo stipendio minimo, vitale e mobile. E per gli agenti al di sopra di quella soglia salariale, era di 35.000 dollari ad aprile, 25.000 dollari a maggio e 11.000 dollari a giugno.

Questa proposta è stata accettata dai Regimi 5 e 15 dell’ATE, dello SUTE e dell’Istituto dei giochi e dei casinò.

La seconda alternativa prevedeva un aumento dell’11% ad aprile, dell’11% a maggio e dell’11% a giugno, prendendo come riferimento la base di gennaio 2024; nessun bonus. Questa offerta è stata preferita dai regimi Ampros, 13, 35 e Park Ranger rappresentati da ATE, Sitravi, rappresentante dei lavoratori stradali provinciali, Procura dello Stato, Ragioneria generale, EPAS, Sottosegretariato del lavoro e dell’occupazione, Tesoreria generale, Corte dei conti , Fondo per la trasformazione e la crescita.

Giugno come base di calcolo?

Si tratta di uno dei temi che verranno discussi durante i negoziati congiunti. Negli ultimi incontri i sindacati hanno ottenuto che gli aumenti fossero fissati sulla base del salario di gennaio 2024 e non di quello di dicembre come aveva inizialmente proposto il governo.

In questa nuova tornata si cercherà di aggiornare la base di calcolo da applicare per i prossimi aumenti degli importi di giugno.

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