Óscar Córdoba sulle minacce ricevute

Óscar Córdoba sulle minacce ricevute
Óscar Córdoba sulle minacce ricevute

10:35

Nel mezzo di un’atmosfera calcistica, vivendo il Euro 2024 e Copa América, l’ex calciatore Oscar Cordova ha ricordato la vita e la morte dell’icona del calcio colombiano Andrés Escobar (1967-1994), in un’intervista a La Luciérnaga e Red+Noticias e gli sfortunati eventi in cui ha perso la vita quasi 30 anni fa.

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Nel Coppa del mondo di calcio nel 1994, La Colombia non aveva una buona reputazione, la prestazione della squadra al momento dello scontro contro la Romania ha generato ogni tipo di reazione negativa, dopo aver perso 3-1 ha dovuto vincere la partita successiva contro gli Stati Uniti, dopo aver rilanciato Minacce alla squadra guidata da allenatore Francisco Maturana.

La formazione comprendeva i calciatori Óscar Córdoba, Luis Fernando Herrera, Andrés Escobar, Luis Carlos Perea, Wilson Pérez, Leonel Álvarez, Carlos Valderrama, Freddy Rincón, Faustino Asprilla e Anthony de Ávila. Uno dei nomi risaltava quel 22 giugno.

Al 23′ si deciderà il destino di Andrés Escobar. Il giocatore americano Eric Wynalda Ha mandato un cross dalla sinistra per segnare il gol ed è stato in quel momento che il difensore colombiano, nel tentativo di respingere la palla, ha deviato la palla verso la porta colombiana. Da lì in poi il giovane e promettente calciatore iniziò a ricevere minacce e a subire vessazioni per un suo autogol.

Il 2 luglio 1994, Andrés si trovava in un locale di Medellín, dove ebbe una discussione e finì per essere ucciso con un’arma da fuoco fuori dal locale, dopo che alcune persone iniziarono a infastidirlo con commenti sulla sua prestazione ai Mondiali il proprio obiettivo. L’evento è avvenuto anche in un contesto violento che stava investendo il Paese.

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Per questi programmi, l’ex calciatore ha fatto riferimento a questo evento: “Quello che è successo con Andrés è stata una decisione sbagliata da parte dell’autore dell’attacco e, in secondo luogo, “Non mi sembra che sia stato per un autogol, ma per una risposta, il ragazzo si è preso gioco, Andrés ha risposto, c’è stato alcol, scontro…”.

In quei giorni ai calciatori fu consigliato di restare negli Stati Uniti per evitare problemi con i tifosi colombiani. Decise di restare con la moglie nel Connecticut e quando tutto si calmò tornò in campagna.

Riguardo all’autogol ha detto: “Lo vedo dal lato tattico (…) eravamo ben allineati. Chonto al suo posto, Coroncoro al suo posto, Andrés al suo posto, solo, Andrés, quando salta, purtroppo intercetta la palla”.

 
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