Il Governo ha attribuito ad un “errore involontario” l’idea di richiedere la registrazione dei giornalisti

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Il Governo ha attribuito ad un “errore involontario” l’idea di richiedere la registrazione dei giornalisti

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Questa settimana il governo si è trovato nel mezzo di una nuova polemica con i media. Questa volta è stato grazie ad una delibera emessa dal portafoglio Human Capital, incaricato di Sandra Pettovelloin cui venne ripresa una legge del 1946 e la registrazione dei diversi livelli del lavoro giornalistico a livello nazionale. La delibera è stata ritirata dopo poche ore, a causa delle reazioni che Hanno messo a dura prova il rapporto tra governo e stampache negli ultimi giorni ha aggiunto polemiche.

“Se sei un giornalista professionista, puoi ottenere l’iscrizione all’Albo Nazionale dei Giornalisti presso il Ministero del Lavoro, dell’Occupazione e della Previdenza Sociale”si legge nel post, che faceva riferimento al sito Argentina.gob.ar, in cui si stabiliva che l’ottenimento della registrazione era “obbligatorio”, e si rivolgeva ad un vasto universo fatto di “giornalisti professionisti che regolarmente, dietro compenso pecuniario, svolgono gli incarichi che sono propri nelle pubblicazioni quotidiane, o nei periodici e nelle agenzie di stampa.

La decisione del governo ha portato rapidamente alla condanna da parte del Forum del giornalismo argentino (FOPEA), che ha condannato e deplorato “la decisione del Ministero del Capitale Umano della Nazione di reintrodurre l’iscrizione obbligatoria dei giornalisti, pratica obsoleta che dal 1985 è considerata dal Parere consultivo 5 della Corte”. Poco dopo, l’incarico ufficiale è stato rimosso.

Il Governo ha sottolineato che nel 1946 la legge del Statuto del giornalista, che “arrivò a regolamentare l’attività del giornalista che fino ad allora non era regolamentata e rientrava nella legge l’attuazione della registrazione”. Sulla stessa linea hanno chiarito che “quello che Human Capital ha fatto emergere era solo un promemoria, perché i rinnovi delle iscrizioni avvengono ogni due anni”. E hanno completato: “Il Ministero del Lavoro ha il compito di fornire le credenziali che accreditano lo status di giornalista professionista e di mantenerlo aggiornato”..

In dialogo con LA NAZIONEil portavoce del governo, Eduardo Serenellini, considerato che fosse a “errore involontario” dall’amministrazione libertaria, da allora “La registrazione non è necessaria per svolgere un ruolo professionale obbligatorio come giornalista”.

Serenellini ha assicurato che dopo la pubblicazione ha parlato con il responsabile della FOPEA, Paola Moreno, al quale ha cercato di chiarire la situazione. “Non era una cattiva intenzione. All’epoca in cui se ne parlava tra gli argomenti che abbiamo, se vuoi avere la tua iscrizione professionale, devi farlo attraverso il canale corrispondente, ma non era un “vai avanti e fallo”, altrimenti non puoi adempiere al tuo ruolo di giornalista professionista”.

Riguardo al colloquio con Moreno, Serenellini ha detto: “Gli ho detto chiaramente che non è obbligatorio. Lo ha capito”. Quando gli è stato chiesto perché avesse annullato l’iscrizione, “è stato comunicato male, c’era confusione”, ha insistito.

Javier Milei e la giornalista Silvia Mercado

L’episodio è avvenuto proprio quando Il Governo si interroga sulla mancanza di alcuni accreditamenti per i giornalisti della Casa Rosada, mentre la FOPEA ha lanciato diversi appelli riguardo al suo rapporto con la stampa. Per quanto riguarda la mancanza di accreditamento del giornalista di Radio Jai Silvia MercatoSerenellini ha detto: “È una questione di cui si occupano altri e che io non conosco, Ma abbiamo parlato con Silvia qui (nel suo ufficio) e le sue porte sono aperte”.

Il funzionario ha fatto riferimento anche all’episodio che il youtuber e giornalista libertario Mariano Perez, attaccato nei pressi del Congresso alla vigilia del dibattito sulla Legge sulle Basi. “Sono dei disadattati sociali che hanno preso due giovani e se li sono portati al collo. Cosa sarebbe successo se fosse successo a un giornalista qualsiasi?” si chiedeva Serenellini.

Il riferimento si riferiva al fatto che la FOPEA non si è pronunciata dopo l’attacco, cosa che ha provocato un messaggio da parte dello stesso presidente. Javier Mileiche ha ripubblicato un messaggio dell’ex consigliere presidenziale Antonio Aracre. “La FOPEA è una vergogna”, ha scritto il presidente. Intanto nel tweet di Aracre si legge: “La presidente della FOPEA dice di non vedere la necessità di difendere la streamer attaccato perché È un ‘militante’ prima che un giornalista. Mi sembra che in Argentina rimarrà un universo molto limitato di potenziali difensori, almeno da 678 a qui”.

LA NAZIONE

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