L’indigeno assassinato a Cauca era il figlio del vice ministro dei Popoli Etnici della Colombia

Eivar Danilo Poto, figlio del vice ministro dei popoli etnici della Colombia, Nelson Lemus, è stato assassinato questo venerdì nel dipartimento di Cauca (sud-ovest).colpita da un aumento della violenza, hanno confermato l’organizzazione indigena Minga Association e diverse istituzioni governative.

“Con tristezza denunciamo l’omicidio del figlio di Nelson Lemus: compagno, storico leader del Cauca e oggi vice ministro dei Popoli Etnici al Ministero dell’Uguaglianza. Questo crimine commesso dallo Stato Maggiore Centrale (EMC), il principale dissidente delle FARC, dimostra la sua mancanza di impegno per la pace. La nostra solidarietà al popolo della Nasa”, ha riferito l’Associazione Minga su X.

Anche il Dipartimento nazionale di pianificazione si è rammaricato dell’omicidio di Poto: “La vita è sacra e la via verso la pace non può continuare ad essere infangata di sangue”.. Rifiutiamo categoricamente ogni tipo di violenza in Colombia. Accompagniamo la famiglia in questi tempi difficili”, ha indicato sul suo account X.

Anche Il Ministro delle Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni, Mauricio Lizcano, ha espresso un “assoluto rifiuto” sull’omicidio e ha sollecitato un’indagine tempestiva per chiarire il delitto.

“Per gli indigeni, la vita è sacra. Possa la memoria di Eivar Danilo Poto ispirare la lotta per un Paese pieno di dignità, diritti e armonia”, ha affermato il direttore dell’Unità per la restituzione della terra. (URT), Giovani Yule.

A questo rifiuto si sono aggiunti anche altri attori politici, come il partito Polo Democrático Alternativo, che nel suo resoconto X ha affermato che “Coloro che insistono sulla guerra e non mostrano una reale volontà di pace devono sapere che tutta la Colombia li respinge”.

I deputati e i leader indigeni si sono uniti nel ripudiare questo omicidio nei messaggi pubblicati sui social network.

Sebbene Le autorità non hanno ancora confermato la responsabilità dell’omicidio, né nessuno ha rivendicato la responsabilità dell’ondata di violenza che ha scosso il sud-ovest della Colombia.ora diviso in due.

Fino a marzo l’EMC, comandato da “Iván Mordisco”, negoziava la pace, ma ora la sua divisione in due ha portato alla rottura del dialogo dalle fazioni guerrigliere del sud-ovest, che intrattengono una lotta sanguinosa con il governo colombiano.

 
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